Port-au-Prince - Bertolaso contro la struttura degli aiuti. Per quanto riguarda i soccorsi per le popolazioni di Haiti dopo il terremoto, "girando per il territorio" si coglie una "situazione patetica che si sarebbe, quindi, potuta gestire molto meglio. E invece di essere la prima volta che il mondo si mobilita e funziona bene, speriamo che sia stata l'ultima che il mondo funziona in questo modo". Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, rispondendo alle domande di Lucia Annunziata nel corso della trasmissione In mezz'ora su Raitre. Troppo spesso, una volta arrivati sul luogo di un disastro, si pensa subito a mettere un grande manifesto con lo stemma della propria organizzazione, a fare bella figura davanti alle telecamere, piuttosto che mettersi a lavorare per portare soccorso a chi ha bisogno. Serve sicuramente avere una linea di comando che sia espressione dell'Onu". continua Bertolaso.
Il bilancio Sarebbero 150 mila le vittime accertate del terremoto che ha colpito Haiti. Lo ha detto, al New York Times, il ministro della Cultura e della Comunicazione, Marie-Laurence Jocelyn Lassegue, parlando dei corpi che, recuperati nelle ore successive al sisma, sarebbero stati già sepolti. Il ministro ha anche detto che circa 200mila residenti di Port-au-Prince hanno lasciato la città per raggiungere centri della regione.
Salvato dopo 11 giorni E' sopravvissuto per 11 giorni sotto le macerie bevendo Coca Cola il cassiere dell'Hotel Napoli Inn di Port-au-Prince che ieri sera è stato estratto sano e salvo dalle rovine del suo albergo. "Mi sento bene - ha detto dal suo letto di ospedale Wismond Exantus Jean-Pierre, di 24 anni - bevevo parecchia Coca Cola, ogni giorno, e mangiavo qualcosa quà e la. Ho avvertito la scossa il 12 gennaio ma poi sono svenuto - ha raccontato - quando mi sono ripreso ho chiamato Gerald (un suo collega), non ho mai pianto, ho solo pregato". Wismond è stato trovato in una sorta di sacca creatasi tra le rovine. A quanto sembra era attigua a un magazzino dell'albergo e a un vicino supermercato, anch'esso crollato.
Il dramma degli aiuti Le truppe delle Nazioni unite hanno sparato colpi d'avvertimento e lanciato gas lacrimogeni per riportare la calma durante una distribuzione di aiuti a centinaia di haitiani degenerata a Port-au-Prince. La distribuzione di cibo, olio di soia, acqua e radio in un ex aeroporto militare era iniziata in tranquillità, con due lunghe file di haitiani.
In seguito, piccole schermaglie sono andate degenerando tra le persone in attesa, che per la maggior parte non avevano ancora ricevuto alcun aiuto dopo il devastante sisma del 12 gennaio, e la folla ha cominciato a precipitarsi caoticamente verso gli aiuti. I caschi blu brasiliani hanno quindi sparato in aria e lanciato gas lacrimogeni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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