Windows 11, cosa c'è nella misteriosa cartella comparsa dopo l'ultimo aggiornamento

Anche voi avete questa directory? Ecco perché non dovete toccarla

Windows 11,  cosa c'è nella misteriosa cartella comparsa dopo l'ultimo aggiornamento
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Ha destato diverse perplessità la comparsa di una strana cartella dopo l'ultimo aggiornamento di Windows 11. Subito dopo aver installato gli aggiornamenti resi disponibili lo scorso 8 aprile - vale a dire KB5055523 rilasciati per Windows 11 24H2, KB5055528 per Windows 11 23H2/22H2 e KB5055518 per Windows 10 22H2 - diversi utenti hanno riscontrato la presenza di un elemento in più. Si tratta di una cartella "inetpub" presente nella directory C:. La cartella si troverebbe lì senza attivazione di IIS.

Di cosa si tratta? La cartella viene solitamente generata quando si installa l'IIS, ossia Internet Information Services, il web server di Microsoft. In questo caso, però, gli utenti non ha installato tale funzione. Non solo. La cartella non pare legata a un processo attivo visibile. Eppure compare lo stesso. Dal momento che la cartella sembra vuota, in molti hanno provveduto a cancellarla. Qualcuno ha addirittura pensato a un bug.

In realtà la cartella ha una spiegazione logica, e Microsoft invita a non cancellarla. Come si legge nelle risposte alla varie FAQ, l'azienda statunitense ha dichiarato: "Dopo aver installato gli aggiornamenti elencati nella tabella Aggiornamenti di sicurezza per il sistema operativo in uso verrà creata una nuova cartella %systemdrive%\inetpub sul dispositivo. Questa cartella non deve essere eliminata, indipendentemente dal fatto che Internet Information Services (IIS) sia attivo o meno sul dispositivo di destinazione. Questo comportamento fa parte delle modifiche che aumentano la protezione e non richiede alcun intervento da parte degli amministratori IT e degli utenti finali".

Insomma, questo elemento in più ha uno scopo. Secondo Microsoft, la cartella è il prodotto di numerose modifiche interne finalizzate al controllo e alla sicurezza dei dispositivi.

Non si conosce però ancora il suo utilizzo. Resta dunque un grande interrogativo su quale sia il ruolo. Qualcuno pensa che si tratti di un intervento per sanare la falla CVE-2025-21204, una fragilità che permetterebbe agli hacker di accedere ai dispositivi.

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