"Ho ragione io, anche Dio sta dalla mia parte"

"Ho ragione io, anche Dio sta dalla mia parte"
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Molti anni fa un tassista napoletano che mi stava portando in giro per Milano a un certo punto, esasperato per il traffico, mi disse: «Dotto', se non fosse che la religione ci dice di non nominare il nome di Dio infame, ci sarebbe da bestemmiare».

Non si offendano i napoletani (di gaffe ne facciamo tutti) e non si offendano i tassisti, perché di ignoranza pecchiamo tutti (specialmente noi giornalisti). Ho raccontato questo episodio perché mi è tornato in mente nel sentire Trump che attribuisce a un intervento diretto dell'Onnipotente il fallimento dell'attentato che ha subìto qualche settimana fa. La stessa cosa la disse Hitler (il paragone è solo storico, non faccio alcun parallelo fra i due personaggi) il 20 luglio del 1944, quando scampò incredibilmente alla bomba che il colonnello della Wehrmacht Claus Schenk von Stauffenberg e altri congiurati avevano collocato all'interno della Wolfsschanze, nota in italiano come la «Tana del lupo», quartier generale del Führer a Rastenburg, nell'allora Prussia Orientale. «Vedo in questo una conferma del compito, affidatomi dalla Provvidenza, di proseguire l'obiettivo di tutta la mia vita, esattamente come ho fatto fino ad oggi», disse il capo del Terzo Reich. D'altra parte i soldati tedeschi, già dal 1871, avevano sui loro cinturoni la scritta «Gott mit uns», «Dio con noi», e pochi sanno che quel motto rimase in uso nell'esercito della Germania Occidentale fino al 1962, e che era stato usato nei secoli anche dalla Svezia, e che fu il grido dei soldati durante la Guerra dei Trent'anni.

A Dio si affidano gli inglesi per la salvezza del loro re e della loro regina, «In God we trust» («Noi crediamo in Dio») è stato inciso sul dollaro americano, a Dio si affidano democrazie e terroristi islamici, e si potrebbe procedere quasi all'infinito.

Ma non sono solo i politici a tirare per la giacchetta il Creatore: lo facciamo spesso tutti noi, di qualunque confessione religiosa, per confermare nostri comportamenti, nostre convinzioni e perfino nostre formalità. Perché quando uno dice «me l'ha detto Dio di fare così», tronca ogni discussione, ha ragione lui.

Anche se (quasi sempre) si fa dire a Dio ciò che non sta scritto da nessuna parte.

Ecco perché credo che la vera bestemmia non sia quella di accostare a Dio un appellativo infame, ma di nominarlo invano, come non a caso sta scritto nei Comandamenti.

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