Alcuni sono probabilmente andati distrutti in qualche guerra, altri sono stati rubati per finire nelle mani di miliardari e collezionisti occulti. Altri, ancora, sono semplicemente dimenticati in qualche deposito e risultano scomparsi. In tutto il pianeta sono almeno 700mila gli oggetti d'arte, d'antiquariato e da collezione smarriti, rubati o saccheggiati. A tenere il conto è un database privato, «The art loss register», creato a Londra nel 1990 e poi diffuso fra New York, Colonia, Amsterdam e Parigi proprio per monitorare l'arte sparita e quella ritrovata.
Nell'elenco ci sono almeno otto quadri dal valore inestimabile, firmati da Van Gogh, Rembrandt, Vermeer, Cezanne, Raffaello e Caravaggio, solo per citare alcuni tra gli autori. Nel corso del tempo è capitato che opere famose siano state trafugate, poi ritrovate e riconsegnate ai musei che li ospitavano. È il caso, per esempio, de «La Gioconda» di Leonardo Da Vinci, de «L'urlo» di Edvard Munch e del «Ritratto di signora» di Gustav Klimt. Molte altre, però, sono tutt'oggi introvabili e proprio per questo possono essere ammirate solo in vecchie immagini di archivio. Alcune si sono ormai inabissate nel mercato nero dell'arte che secondo Interpol e Unesco negli ultimi due anni è diventato più florido che mai. Il boom del commercio illegale di opere famose è iniziato a dire la verità almeno 30 anni fa, fino a rappresentare non molto tempo fa circa il 5% del business globale dell'arte, pari a circa 50 miliardi di dollari l'anno.
Ma è durante il biennio del Covid che gli affari sporchi hanno superato qualunque primato, raggiungendo i dieci miliardi di euro fra il 2019 e il 2021. Secondo l'Fbi solo il 10% delle opere viene recuperato, il resto rimane nelle mani dei collezionisti, viene rivenduto o semplicemente perduto. Proprio per questo le due organizzazioni internazionali hanno dato vita all'app Id-Art che permette di fotografare un reperto e di sapere in tempo reale se sia inserito nel database dell'arte smarrita. Grazie a questa tecnologia in Paesi come Spagna e Romania alcune unità specializzate sono riuscite a ritrovare oggetti smarriti. Sensibile al tema è anche il colosso sudcoreano della tecnologia Samsung che ha creato la prima pinacoteca virtuale dedicata ai capolavori persi. È stata battezzata «Missing Masterpiece» e raccoglie 12 quadri di inestimabile valore sottratti all'umanità. Anche in Italia esiste un'anagrafe delle opere perse e ritrovate.
Si chiama «Arte in ostaggio» ed è gestita dai carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale: anno dopo anno offre aggiornamenti sui capolavori dei quali si sono perse le tracce. Nel corso del 2022 sono stati ritrovati 12 dipinti, tre statue e un reperto archeologico. Una goccia nel mare dell'arte smarrita.
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