I corsari all’arrembaggio della Coppa Italia

Coppa Italia per i «Corsari» del Sestri Levante allenati dal mister Adriano Buffoni? «Se il regolamento non cambia ce la giochiamo con i professionisti di serie A». Misurato in quella goduria da urlo, il presidente Mario Arioni gongola: «Siamo già nei quarti di finale che ci consentono l'accesso alla Coppa. Abbiamo lavorato sodo e il cuore ha fatto il resto». Sono reduci e vittoriosi dal derby con l'Entella, non succedeva da oltre vent'anni: tribune colme e giocatori agguerriti, gran bel vedere, «soprattutto perché giocavano cinque sestrini, cinque erano infortunati ed un sesto è finito al Pronto - ragguaglia Luigi Zizzi Stagnaro, direttore generale del Sestri - Qui è uscito quello spirito corsaro che ci ha fatto mordere la vittoria». Zizzi e un po’ di vita venuta su con la squadra: dieci anni da giocatore e tre da allenatore, con il Sestri che porta a casa la Coppa Italia regionale. Roba da duri, da «corsari» che prendevano il largo e rastrellavano onori. Figli d'operai e un pallone da pochi centesimi con cui ammazzare il tempo: «Ogni cortile era buono, la palla tra i piedi e via - ricorda Zizzi - Sestri è stata una fucina di campioni proprio per questo». Scorri l'albo d'oro dei «corsari» famosi: Fosco Beccatini, 420 partite nel Genoa e giocatore in nazionale, Bruno Baveni che ha militato in Genoa e Milan; Chiappara e Agnetti nel Genoa, Ermes Paterlini nella Samp; e ancora Renzo Uzzechini, oggi direttore del settore giovanile e Castelletti, già giocatore di Torino e Brescia. Oggi ci sono altri nomi che i campi si serie A e B li hanno già calcati. Annoni, Bellotto, Siligato e l’ultimo arrivato, Luca Cavallo, l’emozione di sfidare squadre di serie A potrebbero non provarla come gli altri.
Una favola bella che sa di mare e riscatto, sbozzata il 27 settembre 1919 sulla spiaggia di Portobello. Ai sestrini piace ricordarla così, con il rosso e blu delle maglie rubati a quel tramonto di 90 anni fa. Per una squadra fatta di sestrini soprattutto. Nel '27 la scalata e nel '28 nasce il mito corsaro con il Sestri inserito nel girone di Spezia, Pisa, Lucca e Savona. Nel '45 la squadra ha il suo campo, il Sivori e nel 47-48 si guadagna la promozione in serie C nazionale per un paio d'anni.

Nel 70 c'è Beccatini alla guida dei corsari che riconquisteranno la D, poi i tempi bui fino al 2000 e al presidente Arioni che li acchiappa dalla Promozione e li riporta in D: «Credo di aver fatto un buon servizio - butta lì il presidente - gli anni passano e sono solo a gestire la baracca». Ironico e sornione si gode questa proiezione grattata in fondo all'anima, che la Coppa Italia non può attendere.

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