Non può vedere il figlio di 5 anni... causa ferie. La paradossale vicenda arriva da Sesto San Giovanni, dove nelle pieghe di una causa di separazione come ce ne sono tante ha messo lo zampino la malaburocrazia. Così il bimbo, affidato al Comune di residenza e temporaneamente collocato insieme alla madre in una struttura di housing sociale, non potrà incontrare il papà fino a settembre.
I genitori del piccolo Luigi (il nome è di fantasia) sono in un'accesa battaglia legale. Spiega l'uomo, impiegato amministrativo in una società finanziaria, assistito dall'avvocato Andrea Marzorati: «Mio figlio è affetto da una malattia rara, una grave patologia congenita. Io e la madre ci stiamo separando e il 17 luglio il Tribunale di Monza ha disposto l'affido al Comune di Sesto». È stato tuttavia stabilito che il padre possa «vederlo e tenerlo con sé secondo un calendario e con modalità stabilite dai Servizi sociali» e «alla presenza di un educatore». Quest'ultimo punto, precisa l'avvocato Marzorati, «non perché ci sia una qualche situazione di pericolo né lontanamente un contesto di violenza, ma perché i Servizi sociali devono poi relazionare il giudice su come vanno gli incontri». Continua il papà di Luigi: «Le visite devono avvenire in un cosiddetto spazio neutro, ma i Servizi sociali di Sesto non ne hanno uno e quindi si appoggiano a una struttura esterna. La quale però non ha personale disponibile fino a settembre. Il risultato è che io non vedo mio figlio, che fino a poco fa stava con me quotidianamente, da metà luglio e non ho neppure una data precisa in cui potrò riabbracciarlo. Non solo. Sempre per la mancanza di un operatore disponibile, a fine luglio per uno dei suoi ricoveri in ospedale a Roma non ho potuto essergli vicino». Il padre parla con la voce smarrita di chi non sa più cosa fare. «Luigi è un bimbo socievole, ha preso da me... Ma sta vivendo in mezzo a estranei, in un momento delicato come quello della separazione dei genitori. Se non bastasse, non può vedere il papà. Chiede di me ogni giorno». Per gli stessi problemi di organizzazione erano addirittura state ridotte le videochiamate, da quotidiane a settimanali. Ma poi l'intervento del legale ha ristabilito il contatto giornaliero. «Viviamo una situazione assurda - conclude l'uomo -, penso a quei genitori che si trovano nelle stesse condizioni e non possono rivolgersi a un avvocato per farsi aiutare. Ho deciso di parlarne, per evitare che questo incubo tocchi ad altri».
Nei giorni scorsi l'avvocato Marzorati ha presentato un'istanza urgente e il Tribunale ha emesso un provvedimento in cui precisa che gli incontri devono essere garantiti «anche durante il mese di
agosto 2023». Sottolinea il legale: «Siamo in attesa quindi che i Servizi sociali trovino un modo e fissino un calendario. Si tratta di un caso di disorganizzazione gravissima sulla pelle di un bambino oltre che di suo padre».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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