I sindacati in sciopero per lo zio di Bonanni 

L’inutilità dell’ennesima agitazione prevista per oggi: non capiscono che l’alternativa alla manovra è la Grecia

I sindacati in sciopero per lo zio di Bonanni 

Da come lo descrive Bonanni, suo zio non dev’essere esattamente un guru dell’economia. Con impareggiabile devozione familiare, il nipote l’ha usato quale paradigma negativo per sfregiare orribilmente il mito dei professori di Monti. Sì, ha tuonato, la manovra è così brutta che sembra pensata da mio zio, incompetente in materia e magari anche un po’ rinco. Di tutti gli epiteti arrivati al governo in questi giorni infernali, il segretario della Cisl ha scelto decisamente il più brutale e il più sprezzante. Forse più per lo zio che per Monti.

Però diciamolo: se lo zio è messo così, nemmeno il nipote sta poi tanto meglio. Proprio Bonanni, che della moderna Triplice - sempre più spesso Duplice - è sembrato molte volte il più ragionevole, all’incrocio della manovra si è presentato visibilmente alterato. D’improvviso, il vero energumeno del movimento, la Camusso, è sbiadita timidamente sullo sfondo. Per Monti è di fatto il primo miracolo italiano: magari non riuscirà a risanare davvero i conti, ma in pochi giorni è già riuscito a rianimare la mummia di una nostra antica gloria, l’unità dei sindacati.

Una volta rimessa in piedi, la rediviva non ha esitato un attimo a riprendere il filo del discorso, là dove l’aveva lasciato: ripartendo subito dagli scioperi nei servizi più vitali. Venerdì scorso, per il blocco dei trasporti, muoversi nelle città intasate di impellenze natalizie si è rivelato un’odissea. Ma se a qualcuno tutto questo è sembrato eccessivo, intempestivo, fuori luogo, diciamo pure incomprensibile in un cupo clima da crollo dell’impero, oggi stesso è già in programma una paurosa replica. Con una varietà e un’articolazione oraria da perderci la testa, si fermano scuola, sanità, servizi pubblici. Scioperano anche i medici e i veterinari, benché vengano garantite le urgenze e il pronto soccorso. Disagi negli uffici pubblici: ritirare certificati all’anagrafe sarà un terno al lotto. Problemi anche per chi dovrà pagare bollette o spedire pacchi alle Poste: sempre quest’oggi sciopero nelle ultime tre ore di turno. Stesse modalità per i lavoratori dell’energia (elettrici, petrolio, gas, acqua). E per rimarcare l’evento, in mattinata megaraduno a piazza Montecitorio, con adeguati discorsi dei tre segretari confederali. Niente da dire, sarà la grande giornata dell’orgoglio italiano: mentre i mercati e lo spread ci bastonano, Bonanni si toglie lo sfizio di scioperare contro suo zio.

Non c’è proprio niente da sindacare sull’autentico disagio e sulle dolorose ripercussioni che stanno entrando nelle case degli italiani: magari non tanto in quelle degli scudati, dove hanno validi antidoti per sopportare, ma più che altro in quelle di anziani, giovani, cassintegrati, dove la manovra non colpirà direttamente, ma in modo molto più subdolo e pesante, sotto forma di aumenti su tutto, dalle bollette all’Ici, per arrivare poi fino all’Iva. Si apre una fase molto dura in tutta Italia, più dura in una certa Italia che in tutta Italia. Però anche l’ultimo italiano, per quanto afflitto, ha capito una cosa elementare: l’alternativa alla manovra di zio Bonanni è una sola, e si chiama Grecia. Guarda caso, il nipote e i suoi colleghi proprio questo lugubre mito moderno cercano di replicare: mentre ciascuno è chiamato a sollevare meno polvere possibile, in un periodo come minimo cruciale, loro proclamano scioperi nei servizi principali, sanità trasporti scuola, questa sì una vera triplice da rianimare al più presto.

È strategica e geniale, come contromossa? Davvero danneggiare malati e pendolari può influenzare Monti e i suoi prof? Mentre stiamo cercando di rialzare la testa e di rifarci una reputazione, pagando un prezzo salatissimo, la Triplice sale sulle barricate e scalda la piazza. E tanto per rendere il clima più mite, alla ministra Fornero che timidamente annuncia di voler ragionare sull’articolo 18 la Cgil prontamente manda a dire: «Non se ne parla nemmeno, l’articolo 18 non si tocca»...

È un modello appena visto, è il mio grosso grasso fallimento greco.

E allora godiamoci anche il grottesco controsenso della memorabile giornata: mentre l’Italia cammina nelle sabbie mobili, gli italiani scioperano. Temibilissima, questa famiglia Bonanni: lo zio fa manovre disastrose, il nipote fa solo manovre contromano.

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