
I vigili si stanno formando ma i taser, ovvero le pistole a impulsi elettrici, non ci sono. Ecco la situazione kafkiana in cui si è avviluppata la sperimentazione dei taser ai vigili approvata dal consiglio comunale il 24 luglio scorso e dalla giunta il 2 agosto.
La scorsa estate, infatti, la giunta guidata da Beppe Sala ha approvato il regolamento e le linee guida tecnico operative condivise con Ats che avrebbero dovuto consentire la sperimentazione a partire dall'autunno. Bene, ora, dopo quasi 8 mesi dall'approvazione e con 4 mesi di ritardo dalla data presunta dell'avvio del test, ovvero novembre, la situazione è che 45 agenti della polizia locale stanno terminando il corso teorico per l'utilizzo del taser.
Il corso, portato avanti da 3 istruttori qualificati, si articola in 3 giornate di teoria, ma impossibile per il momento passare alla pratica perchè mancano le pistole elettriche. Acquistate, infatti, sulla carta dal Comune, non sono disponibili. L'azienda fornitrice sta aspettando da mesi l'autorizzazione alla commercializzazione, senza la quale potrà fornire le 6 pistole agli agenti.
Secondo la norma, la dotazione alle pattuglie sarà di tre pistole elettriche per turno, che verranno date ai reparti operativi che effettuano attività in strada: sei pistole in tutto in dotazione a 3 agenti sul primo turno e 3 sul secondo.
«L'auspicio degli agenti - spiega il segretario regionale del Sulpl Daniele Vincini - sarebbe che tutti i 45 ghisa appositamente formati possano esserne dotati. Non solo, prima di avviare la sperimentazione chiediamo di poter stipulare una polizza assicurativa ad hoc che permetta di tutelare gli agenti quando usano la pistola a impulsi elettrici nell'esercizio delle loro funzioni. Abbiamo visto i problemi che abbiamo avuto con l'uso del distanziatore...».
La peculiarità della situazione in cui versa il corpo della polizia locale è che non è assimilato alle altre forze dell'ordine e quindi non percepisce l'indennità di ordine pubblico nonostante si trovi a farlo nè tutele legali. Così il porto d'armi è strettamente legato al territorio in cui opera il personale: se si esce dai confini di Milano non si può portare la pistola nonostante sia in dotazione.
Ciò che non torna nella sperimentazione è il numero esiguo degli agenti che saranno dotati del taser e soprattutto il fatto che il test, autorizzato e deliberato, non riesca a partire per un'autorizzazione ferma al Ministero nonostante altre città l'abbiano già lanciato. «Speriamo di poter prima dell'estate» dicono i ghisa.
«L'uso del taser per la Polizia locale ha uno scopo anche di deterrenza - aveva dichiarato l'allora assessore alla Sicurezza Marco Granelli - e ci sembra un dispositivo adatto alle pattuglie in strada, va in questo senso la nostra adesione alla sperimentazione. Sarà dato in dotazione al reparto che lo metterà a disposizione per le situazioni che ne richiedono l'uso. Vogliamo sempre più agenti in strada, e per questo stiamo assumendo, ma anche un Corpo più efficiente e in grado di rispondere ai bisogni della città e alla sicurezza delle pattuglie stesse».
La sperimentazione dovrebbe avere una durata di sei mesi ed essere abbinata alle sei bodycam, che si
attivano una volta che viene estratto il taser. Queste telecamere nascoste e il centinaio di altre bodycam acquistate dal Comune, però, non possono essere utilizzate perchè ancora manca il protocollo relativo alla privacy.
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