Come innaffiare i piatti di champagne

Come innaffiare i piatti di champagne

Paccheri di Gragnano con pomodorini vesuviani, alle due di notte, in pieno centro, a Milano. Bagnati con una flute ghiacciata di Ruinart rosè oppure Dom Perignon. Un sogno? No, perché alla Champagnerie Malafemmena, in Piazza Repubblica (via Pisani 2) non si chiude praticamente mai.
Mancava un posto del genere nella città meneghina, l'unica metropoli al mondo senza un ristorante aperto dopo la mezzanotte. Ora il vuoto è colmato dall'iniziativa di Bruno de Ruggieri (gli altri due soci sono Alfio Bardolla e Luciano Quarta), erede di una nota famiglia di camiciai e amante dei piaceri veri della vita.


Mobili ricercati, atmosfera un po' noir un po' chic, musica francese in sottofondo, cameriere mozzafiato che arrivano da ogni angolo del mondo (Diana, favolosa ex modella, viene dalla Bulgaria così come la dj Kamelia, Stefania è argentina, Cristina ungherese, Victoria italo-inglese, mentre il barman, Ricardo, arriva dalla Cuba e ovviamente prepara dei mojito indimenticabili), menù fatto su misura per i golosi (astice con zabaione al marsala, filetto di manzo con fondente di bufala e tapenade di olive), squisitezze (Patanegra, ostriche e foie gras preparato in casa) e soprattutto tantissime bollicine, dal Krug al Cristal. I costi?
Con 35 euro puoi davvero deliziarti con un primo, un bicchiere di champagne e un caffè ottimo. E se vi presentate alle tre del mattino nessuno vi dirà che la cucina è chiusa.

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