"25 aprile strumento di lotta politica". Sgarbi fischiato dall'Anpi a Viterbo

Contestazione a Viterbo per Vittorio Sgarbi, fischiato da un manipolo di antifascisti dell'Anpi che volevano impedirgli di parlare: "Inaccettabile"

Vittorio Sgarbi
Vittorio Sgarbi

Vittorio Sgarbi la mattina del 25 aprile è stato ospite a Viterbo, invitato dal sindaco della città laziale, in occasione delle celebrazioni della festa della Liberazione. Il sottosegretario alla Cultura del governo Meloni non appena ha preso la parola per intervenire alla manifestazione è stato contestato e i fischi sono durati per circa 3 minuti. A muovere la protesta contro il critico d'arte è stato un gruppo appartenente all'Anpi locale, che in questo modo pensava di impedire a Sgarbi di parlare.

"Certo è davvero tragicomico come finti antifascisti, in nome di un'idea equivoca di 'libertà' abbiano tentato d'impedirmi di parlare e cioè di negare quella libertà di espressione che dovrebbe essere uno dei valori fondanti di questa ricorrenza", sottolinea il sottosegretario, mettendo in evidenza la ben nota tendenza antidemocratica di queste frange di persone, che si fregiano di essere gli eredi di chi ha combattuto per la vera libertà di questo Paese. "Quello che è successo a Viterbo è la prova di come c'è chi utilizza il 25 aprile come strumento di lotta politica. Tutto ciò è inaccettabile", ha aggiunto Sgarbi.

Il sottosegretario, proprio per mettere in luce le contraddizioni e le ipocrisie di quella frangia politica e ideologica, ha poi fatto notare: "Paradossale poi, come nei loro discorsi i delegati dell'Anpi abbiano citato prima il giovane immigrato Omar Messati (a cui proprio oggi ho dato la cittadinanza di Sutri) morto suicida, e poi lo scrittore Pahor, da me celebrato in questi anni attraverso la presentazione di numerosi suoi libri e l'invito a altrettante conferenze". Ragion per cui, quella contestazione e quei fischi, spiega Sgarbi, "segnano l'ottusità di gente accecata dal pregiudizio e dall'odio politico".

C'è, poi, una profonda differenza, aggiunge il critico d'arte, perché "nessuno ha mai fischiato i comunisti. Eppure la storia è piena di crimini da loro perpetrati. Ma bisogna essere intellettualmente onesti e non utilizzare i fatti della storia per colpire gli avversari politici di oggi".

Inoltre, lo stesso Vittorio Sgarbi dal palco, ha detto che il presidente dell'Anpi di Viterbo non gli avrebbe dato la mano: "Da quando è finito il Covid ci si dà la mano il presidente dell'Anpi ha preferito non darmela".

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