"Lamorgese fermò le navi, ma solo io a processo". L'ira di Salvini dopo l'udienza Open Arms

L'ex ministro dell'Interno ha commentato l'odierna udienza tenuta a Palermo sul caso Open Arms: "Non sono stato il solo a trattenere i migranti, ma solo io sono a processo"

"Lamorgese fermò le navi, ma solo io a processo". L'ira di Salvini dopo l'udienza Open Arms

La giornata palermitana per il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini è stata piuttosto intensa. Alle 9:00, assieme al suo avvocato Giulia Bongiorno, si è recato nell'aula bunker del carcere Ucciardone per la nuova udienza del processo Open Arms.

Un'udienza molto attesa. Non solo era previsto il dibattimento sul video girato il primo agosto 2019 dal sommergibile Venuti, scomparso poi dai radar dei fascicoli del processo. Ma erano in programma anche le dichiarazioni di tre teste di eccezione: l'ex presidente del consiglio Giuseppe Conte, l'ex ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e l'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

“Anche la Lamorgese ha fatto aspettare le navi Ong”

Al dibattimento Salvini ha assistito dai banchi della difesa. Ha preso degli appunti, ha ascoltato i teste e le dichiarazioni di accusa e difesa. Poi, al termine dell'udienza, si è spostato di pochi chilometri in direzione Palazzo d'Orleans, al centro di Palermo.

Qui hanno sede gli uffici della presidenza della Regione Siciliana. Il leader della Lega ne ha approfittato per tenere un piccolo vertice con il capo della giunta regionale siciliana, Renato Schifani.

È solo dopo che l'attuale ministro delle Infrastrutture ha rilasciato alcune dichiarazioni sull'udienza tenuta all'Ucciardone. “L’udienza celebrata oggi a Palermo per il caso Open Arms – ha dichiarato Salvini – ha confermato un dato oggettivo: rischio fino a 15 anni di carcere per il mancato sbarco dalla nave della ong spagnola tra il 14 e il 20 agosto 2019, nonostante Luciana Lamorgese abbia confermato di aver trattenuto gli immigrati a bordo di una nave in più di una occasione”.

Il riferimento è in particolare alla Ocean Viking, la nave dell'Ong Sos Mediterranée che tra il 18 e il 29 ottobre 2019, con quindi Lamorgese già in carica al Viminale, ha atteso prima di ottenere l'assegnazione di un porto sicuro.

Un caso che ha fatto parlare molto durante il dibattimento. La stessa Lamorgese ne ha fatto riferimento a proposito di quei casi in cui, anche sotto la propria gestione, il Viminale ha tardato molti giorni prima di dare il definitivo via libera allo sbarco. Secondo l'ex ministro dell'Interno dei governi Conte II e Draghi, in quell'occasione Roma ha atteso risposte per la redistribuzione da parte di altri governi europei.

Eppure – ha dichiarato Salvini – soltanto io avevo fatto crollare il numero di arrivi, difendendo i confini ed evitando molte tragedie del mare. Ma soltanto io sono a processo e grazie ai voti dei parlamentari di sinistra”.

“Sconcertato per il video scomparso”

Confermo di essere sconcertato – ha poi proseguito il segretario della Lega – anche perché, sorprendentemente, sono emerse solo a procedimento in corso le informazioni raccolte da un sottomarino della Marina”. Il riferimento in questo caso è per l'appunto al video di cui per diverso tempo non si è avuta traccia, nonostante una relazione stilata e trasmessa dalla Marina ad alcune procure.

Si tratta di documenti che, se fossero stati subito disponibili, probabilmente non avrebbero nemmeno fatto iniziare questa vicenda – ha dichiarato ancora Salvini – Sono determinato ad andare fino in fondo per accertare la verità ed è già pronta

una denuncia: perché nessuna Procura ha approfondito questa informativa? Eppure è stato dimostrato che era stata trasmessa a otto (otto!) Procure. Vado avanti, con orgoglio, a testa alta e con la coscienza pulita”.

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