Assenze dei big e appelli contro la leader: il conclave dem è già un flop

Il raduno dei parlamentari Pd è un fallimento senza precedenti. A fare rumore sono le assenze dei big del partito e gli appelli firmati contro la candidatura della segretaria

Assenze dei big e appelli contro la leader: il conclave dem è già un flop
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Se il buongiorno si vede dal mattino per Elly Schlein saranno sei mesi colmi di insidie. La due-giorni di ritiro dei parlamentari Pd a Gubbio - pensata inizialmente per rilanciare la strategia dem in vista delle elezioni europee a giugno – si è rivelata da subito un flop senza precedenti. A suscitare clamore, infatti, più che i dibattitti politici organizzati ad hoc sono le assenze dei big del partito. Dall’ex ministro della Difesa Lorenzo Guerini, ormai lontano dal pacifismo piddino e rientrato a Lodi per la festa del Patrono; l’ex segretario Enrico Letta, in trasferta europea, e perfino la deputata Paola De Micheli, in netto contrasto con la linea massimalista di Schlein.

Il "conclave" dem – come è già stato ironicamente ribattezzato – è già una farsa politica in linea con il periodo “nero” del Partito democratico. L’idea di abbandonare la frenesia di Roma e chiudersi in un ex convento, precisamente al Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, ha avuto l’effetto contrario di quello auspicato. Il danno d’immagine – esaltato, se non innescato, dai comfort che offre l’hotel – ha influenzato in negativo tutti gli altri obiettivi prefissati dal raduno. L’impressione da gita scolastica, certificata dagli stessi protagonisti ripresi da La Repubblica, offrono l’immagine nitida di un partito senza una bussola. Tre ore di viaggio, il pullman, i canti, le playlist italiane e il danno è fatto.“L’ultima che abbiamo intonato – scherza Gianni Cuperlo ripreso da La Repubblicaè Perdere l’amore di Massimo Ranieri”. “Abbiamo voluto questo appuntamento in contesto più tranquillo – replica la capogruppo Chiara Braga – sia per fare squadra sia per confrontarci”.

Due obiettivi completamente mancati, e non di poco. La squadra non c’è e il confronto, come spesso accade dalle parti del Pd, non esiste. A certificare il flop sono le assenze dei big. Al raduno non sono presenti Lorenzo Guerini, Enrico Letta e le due deputate dem Paola De Micheli e Chiara Gribaudo. Senza contare, ovviamente, l’assenza non giustificata di Elly Schlein che, invece di partecipare alla due-giorni di Gubbio, ha deciso di fare solo una toccata e fuga nella mattinata di oggi. Giusto in tempo per scandire il suo discorso di chiusura e arrivederci e grazie.

Le critiche arrivano perfino dall’interno dell’organigramma dem.“Si poteva fare anche a Montecitorio”, ammette il deputato Matteo Orfini. Che poi corregge il tiro: “Ma forse non è il luogo ideale per il dialogo”. Un dialogo che fatica ad ingranare in primis sulle candidature al prossimo voto europeo. Dopo i continui tira e molla, ieri è arrivata la sentenza definitiva del fronte delle donne Pd.

L’appello lanciato da ben 26 democratiche per evidenziare “le conseguenze negative” che la possibile candidatura Schlein “avrebbe sulle candidature femminili e sull’immagine del Pd”, è l’ultimo tassello di un puzzle complicato per Schlein e compagni.

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