"Autunno di lotte". Scuole chiuse, ma i collettivi pensano già a come scioperare

A un mese dall'inizio delle scuole i collettivi già annunciano le lotte autunnali, presagio di manifestazioni e occupazioni, col nuovo pretesto della riforma Valditara

"Autunno di lotte". Scuole chiuse, ma i collettivi pensano già a come scioperare
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I collettivi studenteschi sono già pronti a scendere in piazza anche se la scuola è ben lungi dal ricominciare. Manca almeno un mese alla ripresa delle lezioni ma le novità introdotte nella riforma Valditara sono già motivo di tumulti tra gli studenti, che oltre alle solite proteste per a Palestina hanno trovato un nuovo pretesto per creare disordini e magari occupare le scuole. Gli istituti sono ancora alle prese con i danni causati dalle precedenti occupazioni e già devono preoccuparsi delle prossime. A dar fuoco alle ceneri è, come sempre, Osa, la costola più giovane di Cambiare Rotta, organizzazione giovanile comunista che imperversa nelle università. La chiamata al solito "autunno caldo" è arrivata con anticipo rispetto al passato.

La colpa del ministro Giuseppe Valditara, a detta dei sobillatori, è quella di voler creare una scuola "reazionaria, neoliberista, sempre più asservita al mercato, in continuità diretta con gli ultimi 30 anni di politiche e col modello europeista di scuola. Una continuazione della scuola neoliberista con i caratteri reazionari". Questo perché nella riforma è stato inserito l'obbligo di portare tra i banchi l'educazione civica con "una visione che è strettamente in linea con i valori costituzionali. E anche con quei valori che sono spesso dimenticati". Così l'ha spiegata il ministro in un'intervista al Messaggero. La ratio da cui il ministro è partito per la riforma è "l'importanza di educare i giovani alla consapevolezza di appartenere a una comunità nazionale che ha una storia e valori, a iniziare da quelli scritti nella Costituzione e che la stessa Carta definisce Patria".

Concetti, questi, che le giovani leve del comunismo rifuggono, perché non si riconoscono in una scuola "in cui devono essere insegnati i valori nazionali europei ed occidentali, quelli delle 'democrazie' che non si fanno problemi a reprimere il dissenso politico, che hanno alle spalle secoli di colonialismo, di oppressioni di popoli ".

Per il momento i reazionari di Osa non hanno trovato terreno fertile, d'altronde i ragazzini sono in vacanza con i genitori e non hanno tempo di portare avanti gli ideali tra una serata nei locali e una giornata in spiaggia. Ma intanto loro l'hanno buttata lì: "Contro la scuola di Valditara si alzerà l'opposizione. Verso un autunno di lotte".

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