Carlo Nordio interviene sulla riforma della giustizia a poche ore dal Consiglio dei Ministri che ne licenzierà il disegno di legge. È durissima la sua lezione nei confronti della magistratura, ritenuta irresponsabile per avere criticato il pacchetto sulla giustizia che il ministro della Giustizia porterà proprio oggi nella riunione di governo a Palazzo Chigi: "È patologico che in Italia molto spesso la politica abbia ceduto alle pressioni della magistratura sulla formazione delle leggi. Questo è inammissibile. Il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze". Il senso dell'ex pubblico ministero della Procura di Venezia è molto semplice: "Ascoltiamo tutti, ma il governo propone e il parlamento dispone. Questa è la democrazia e non sono ammesse interferenze". Parole alle quali ha replicato il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia: "Credo che una democrazia partecipata non debba individuare nella posizione critica di categorie professionali un'interferenza indebita. Noi rispettiamo la sovranità parlamentare, siamo un'istituzione, sarebbe assurdo pensare che i magistrati vogliono interferire con un altro potere dello Stato. Cerchiamo un confronto democratico con chi poi assumerà tutte le sue decisioni. Questa è la cifra di una democrazia matura".
Esprimendo il "rammarico" che Silvio Berlusconi non possa "assistere al primo passo verso una riforma radicale in senso garantista", il ministro della Giustizia spiega che si tratta di un pacchetto al momento "parziale", che per ora sarà composto tre elementi-cardine: lo stop al reato di abuso d'ufficio, la stretta sulle intercettazioni e la custodia cautelare. Sul primo punto l'esponente del governo è categorico: "Il reato di abuso d'ufficio è stato modificato varie volte per circoscriverne i limiti - sostiene il Guardasigilli nell'intervista rilasciata a SkyTg24 - ma sono continuate iscrizioni nel registro degli indagati e informazioni di garanzia che costituivano il vero motivo della paura della firma per cui sindaci e amministratori non firmavano nulla e questo è un grande danno economico che si riversa sui cittadini".
Inoltre, aggiunge Nordio, "mi stupisco che un magistrato parli di reato spia e ammetta che questo reato non sia servito a nulla, un reato o c'è o non c'è, non puoi andare a cercare a strascico qualcosa. Il reato di abuso d'ufficio è una fattispecie così evanescente, così carica di conseguenze dannose che, nonostante fosse stato mutato varie volte, ha sempre portato conseguenze perniciose. Parlare di reato spia è una cosa impropria".
Per quanto riguarda il capitolo intercettazioni, il ministro della Giustizia spiega che "si interverrà sulla tutela della dignità e dell'onore delle persone che vengono coinvolte senza saperlo e senza essere interessate nelle intercettazioni telefoniche".
E poi ancora c'era "la necessità di portare ora un pacchetto di orientamento garantista, la disciplina delle intercettazioni sarà radicalmente modificata quando interverrà il nuovo codice di procedura penale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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