Riccardo De Corato, da sempre esponente della destra, dirigente di Fratelli d’Italia fin dalla sua fondazione, a settembre è tornato alla Camera, vicepresidente di commissione Affari costituzionali e ora relatore del decreto Cutro, passato ieri. Avete posto la fiducia per evitare sorprese?
«C’erano decine e decine di iscritti a parlare e 900 emendamenti. La sinistra era pronta a dar battaglia con i suoi interventi cliché, dopo i danni che ha fatto. Perfino l’assessore milanese Granelli ha dichiarato che i Cpr devono essere adeguati, i suoi l’hanno sconfessato. Ma dovranno prendere atto della realtà, anche Sala è intervenuto sui minori stranieri che strabordano nei centri».
Sono tutti a carico dei Comuni.
«Che non ce la fanno più. Anche il sindaco di Cremona ha denunciato questo problema. Majorino (l’eurodeputato Pd responsabile Immigrazione della segreteria Schlein, ndr) che non conosce la situazione dice: “Redistribuirli”. Ma come? Quando ero assessore regionale ricevevo proteste da tutti i Comuni. Mi scrisse una ong che li assisteva: “E chi l’ha detto che sono minori?” mi chiedevano. Non solo, nei centri spesso compiono atti pesanti, delinquono.
Perfino il sindaco Sala ha riconosciuto questi problemi».
Nel decreto c’è questo?
«C’è il tema immigrazione. Il tema è bloccare gli arrivi, e gli scafisti, altrimenti pestiamo l’acqua nel mortaio. Ma vi sembra normale che siano partiti dalla Turchia, a poche ore dalla Grecia, per arrivare fino in Calabria impiegando due giorni in più?
Perché? Sanno che la Grecia non li prende più e che l’Italia li ospita».
È stata ventre molle d’Europa.
«Lo è, e il decreto interviene su questo. Altro tema è sensibilizzare l’Europa che, fino a Lamorgese, ci ha preso per i fondelli, anche con quel vertice di Taormina. Redistribuire?
Ma quando? La premier Giorgia Meloni ha incontrato il cancelliere austriaco ed è il primo tema che è stato questo. Pensi che la Francia ha mandato 150 uomini a Ventimiglia.
Al Brennero lo stesso. La Svizzera non ne parliamo. Li fanno scendere al binario 1 e li ricaricano sul 2».
Dicono che la destra è razzista.
«Io abito in una parallela di via Padova. Se esci, o prendi un mezzo pubblico, dici: “Sono a Milano?”.
Venga in periferia chi lo dice. E Sala che ora pone quel problema, è razzista pure lui? Ma ci rendiamo conto?
E i Cpr: non sono carceri, hanno una funzione. Costano, ma insomma, in Italia ci sono 6 milioni di immigrati, nel Milanese 493mila regolari, più 50mila irregolari. L’illegalità è un problema o no? Ci sono quartieri persi nelle città. A San Siro sono tutti abusivi ormai».
C’è appena stata la prima sentenza sulle molestie in Duomo. Lei per primo le denunciò.
«Da dove arrivavano? Dobbiamo ringraziare la pm Mannella per il suo lavoro».
Tornando al decreto sarà un passo avanti decisivo, garantisce lei.
«Lo stato d’emergenza dà soluzioni tempestive, poi solleviamo la questione dell’Europa, chiediamo soluzioni immediate, non la gendarmeria. Così mostrano di non capire e ci sono state tensioni, con Macron.
Servono decisioni immediate».
Dentro ci sono misure sulle ong.
«Battono bandiera norvegese, francese, ma il servizio taxi viene fatto con l’Italia, non con i loro Paesi.
Non ci sono navi europee qui, salvo queste ong che fanno taxi con Lampedusa, Calabria e anche con la Sardegna. La situazione è ingestibile così. E stanno arrivando a migliaia dal Sudan, dove è scoppiata la guerra civile. Gli ultimi dati dicono 20mila solo in Egitto e arriveranno qui».
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