Befera: "Il vero nemico non è l'evasore ma chi spreca denaro pubblico

Perché il presidente di Equitalia, uno dei funzionari di Stato più pagati, cambia rotta? Trasformismo o disegno politico volto alla pacificazione tra fisco e contribuenti

Befera: "Il vero nemico non è l'evasore ma chi spreca denaro pubblico

"I veri avversari per noi non sono gli evasori, che anche se ci contrastano danno senso al nostro lavoro, ma sono quelli che sprecano il denaro pubblico. Loro rendono vano il nostro lavoro. Perché se io recupero denaro pubblico e qualcun’altro lo spreca, questo toglie senso al mio lavoro". Se questi concetti li avesse espressi un politico del Pdl non ci sarebbe la notizia. E invece, incredibile ma vero, queste parole sono uscite dalla bocca del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera in occasione di un incontro con i ragazzi della Summer school del Pdl organizzato dalla fondazione Magna Charta.

Proprio così, Attilio Befera, presidente di Equitalia, uno dei funzionari di Stato più pagati nonché l’inventore di quel meccanismo antievasione chiamato redditometro e ribattezzato “serpico”. Ora, escludendo l’ipotesi di un’improbabile folgorazione sulla via di Damasco, rimangono due possibili ragioni per le quali Befera ha rinnegato se stesso: o si tratta semplicemente di un caso di trasformismo ad hoc, (dato il posto in cui si trovava sarebbe stato poco conveniente dire che l’unico problema italiano sono gli evasori), oppure esiste una sorta di disegno politico volto alla pacificazione (mediatica) tra fisco e contribuenti. Solo poco tempo fa era stato il viceministro dell’economia Stefano Fassina, non propriamente un liberale, ad ammorbidire le sue posizioni riguardo all’evasione fiscale. "La pressione fiscale è insostenibile – aveva detto – c’è una relazione stretta tra la pressione fiscale, la spesa e l’evasione". E ancora: "Esiste un’evasione di sopravvivenza. Senza voler strizzare l’occhio a nessuno, senza ambiguità nel contrastare l’evasione, ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno". Per non parlare dell’ex ministro delle Pari opportunità Josefa Idem che si è calata talmente tanto nei panni degli evasori fiscali che lo è diventata a sua volta, seppur per breve tempo, non avendo versato quanto preteso dallo Stato relativamente all’Ici dal 2008 al 2011, oltre che all’Imu sulla sua abitazione spacciata per "palestra".

Ma torniamo al presente. Perché se non altro Befera, con le sue dichiarazioni, ha implicitamente scardinato il dogma statalista per eccellenza del “pagare tutti per pagare meno”. E non è poco. Lo ha detto lui stesso: se i soldi che raccoglie vengono sprecati, significa che non possono né essere utilizzati per abbassare le tasse né impiegati per fornire servizi più efficienti ai cittadini.

Un Befera inedito insomma quello che si è visto a Frascati. Un Befera che improvvisamente è diventato direttore di un’ipotetica Agenzia delle uscite. Adesso però, nelle prossime apparizioni pubbliche sarà sicuramente un osservato speciale.

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