Il Pdl stana Grillo e Casaleggio: "Ora pubblicate i vostri redditi"

Il Pdl presenta una proposta di legge per far luce sui leader e i tesorieri dei partiti, anche se non siedono in parlamento: anche loro dovranno rendere pubblici i redditi

Il Pdl stana Grillo e Casaleggio: "Ora pubblicate i vostri redditi"

Per un movimento che va in giro a predicare la trasparenza e a inveire contro chi, anche lontanamente, ha i connotati della tanto odiata e vituperata casta, l'ombra che aleggia sui redditi e i conti di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio non gli fa certo una gran pubblicità. Da qui la proposta, presentata in Senato dal pdl Lucio Malan, di estendere l'obbligo di mettere nero su bianco "redditi e patrimoni anche a capi e tesorieri di tutti i soggetti politici rappresentati in parlamento".

Nella maldestra operazione targata piddì per tener fuori dalla corsa elettorale il Movimento 5 Stelle cuore del ddl presentato dal duo Anna Finocchiaro e Luigi Zanda era l'articolo che riguarda la trasparenza che dovrà essere assicurata attraverso la pubblicazione del rendiconto di esercizio corredato dalla relazione sulla gestione e dalla nota integrativa, dei bilanci relativi alle imprese partecipate e della situazione reddituale e patrimoniale dei titolari di cariche di governo ed elettive. Il disegno di legge dei democrat non aveva altri intenti che far fuori politicamente un movimento che, per stessa ammissione del comico genovese, non avrebbe mai e poi mai accettato di trasformarsi in partito. Rientra, infatti, nelle regole democratiche il rispetto della vocazione dei Cinque Stelle, come rientra nelle regole democratiche far luce sui conti di chi muove i fili dei burattini che siedono in parlamento. Proprio per questo è fondamentale che tutti i leader e i tesorieri dei partiti politici, anche se non siedono in parlamento, pubblichino i propri redditi. Nella proposta di legge di Malan non viene fatto alcun nome: non viene citato il M5S né vengono richiamati i nomi di Grillo e Casaleggio. Eppure viene fatto chiaro riferimento al movimento nella relazione che spiega le ragioni dell’iniziativa legislativa.

Dal 1982 la legge prevede obblighi di trasparenza di redditi e patrimoni di membri del governo, parlamentari e dirigenti pubblici. Una platea che è stata ampliata di recente anche agli amministratori locali. Ma se in passato tali norme avevano sempre determinato la trasparenza dei redditi dei leader dei partiti rappresentati in Parlamento, oggi non è più così. In particolare, spiega Malan, ciò non avviene da quando "un movimento, che fa della trasparenza dei redditi degli esponenti politici uno dei punti principali della propria propaganda, è entrato con numerosi rappresentanti eletti in entrambi i rami del parlamento". E in questo passaggio il riferimento al Movimento 5 Stelle è chiaro. Da qui il progetto di legge composto da un solo articolo che propone di estendere "l’obbligo della pubblicità di redditi e patrimoni anche a capi e tesorieri di tutte i soggetti politici rappresentati in parlamento".

La proposta di legge presentata dal senatore del Pdl prevede anche l’estensione "a tutti coloro che percepiscono compensi a carico della finanza pubblica per un ammontare complessivo pari o superiore al quello dell’indennità parlamentare".

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