Berlusconi a Villa Gernetto / Maroni: "Bene critiche a Monti". Fini: "Discorso populista"

Da Maroni, al Fini, fino ai Verdi e al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, tante le reazioni alle parole del Cavaliere

Berlusconi a Villa Gernetto / Maroni: "Bene critiche a Monti". Fini: "Discorso populista"

Parlando a Villa Gernetto, Silvio Berlusconi ha ribadito oggi la sua volontà di indire primarie per scegliere il nuovo leader del centrodestra. Duro l'attacco al governo: "Decideremo se confermare la fiducia". Un conferenza fiume, piena di dichiarazioni al vetriolo e, ovviamente, sono arrivate le reazioni di tutto il mondo politico.

Roberto Maroni, leader del Carroccio, plaude al potente attacco del Cav contro Monti e il governo dei prof, ricordando che il Carroccio si schiera all'opposizione fin da quanto l'esecutivo tecnico si è insediato.

Daniela Santanché appoggia la linea berlusconiana e attacca il segretario del Pdl: "Alfano valuti di dimettersi da segretario del Pdl visto che la sua linea politica è stata sconfessata dal presidente e fondatore del partito". Durissima la replica di Osvaldo Napoli: "La signora Santanchè è stata una traditrice della prima ora del PdL, dove è entrata ed uscita come dalla porta girevole di un albergo". Gianfranco Rotondi apprezza la vis berlusconiana: "Sono contento delle sue rinnovate motivazioni politiche". Fabrizio Cicchitto smorza i toni: "Per ciò che riguarda il governo vanno prese a mio avviso in seria considerazione due valutazioni: quella di evitare che alla recessione oggi in atto si aggiunga una esplosione degli spread in caso di una crisi e quella di anteporre comunque a tutto la verifica della possibilità dell’aggregazione di tutti i moderati che è l’operazione prioritaria per evitare che la sinistra di Bersani e di Vendola conquisti la maggioranza e il potere". Bondi sottolinea la capacità interpretativa del Cav: "Il presidente Berlusconi ha dato voce con schietta convinzione e coraggiosa determinazione a uno stato d’animo di malessere e di scontento diffuso nel paese nei confronti delle politiche economiche del governo tecnico". Giorgia Meloni sottoscrive l'impegno per rinnovare la giustizia: "Pieno appoggio alla richiesta di verità e di reale giustizia del presidente Silvio Berlusconi, che denuncia un circuito giudiziario che è stato utilizzato contro di lui solo in virtù del suo impegno politico iniziato nel 1994"

Parla del discorso del Cavaliere anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che sottolinea, come lati positivi nelle parole di Berlusconi "il fatto che non ci sia stato l’annullamento delle primarie che devono generare una nuova leadership: è un grande gesto di generosità e di coerenza politica".

Critico il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che non usa mezzi termine e sbotta: "Altro che unione dei moderati nel nome del PPE! Le parole di Berlusconi sono il manifesto politico del populismo antieuropeo e autoritario". Bocchino è funereo: "Con lo show odierno Berlusconi ha messo la pietra tombale sulla svolta moderata che Alfano e altri volevano imprimere con le primarie".

Il presidente del Pd Rosy Bindi si spaventa: "È chiaro che ha teso a delegittimare tutto il lavoro di questo governo con una sorta di contro narrazione della crisi e dei rapporti con l’Europa e la Germania. Un intervento molto, molto preoccupante".

Antonio Di Pietro, legge tutto in chiave giudiziaria, e scrive su Facebook il suo disappunto: "L’imputato Berlusconi si rassegni: il Paese non può dimenticare i suoi vent’anni di governo".

Poco concilianti anche le parole di Felice Belisario, capogruppo dell'Italia dei Valori al

Senato: "Berlusconi è un pugile suonato che non sente il gong. Lo sproloquio contro la democrazia, la Repubblica parlamentare e gli organi costituzionali manifesta l’evidente incapacità di incassare la sconfitta subita".

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