Bollette energetiche, le fantasie di Calenda sono buone solo per i finanziatori di Azione

Carlo Calenda, il politico dall’abito cangiante, si sta comportando peggio del peggior populista sudamericano. Ecco perché

Bollette energetiche, le fantasie di Calenda sono buone solo per i finanziatori di Azione
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Carlo Calenda, il politico dall’abito cangiante, si sta comportando peggio del peggior populista sudamericano. C'è un concetto che nelle ultime settimane il leader di Azione ripete a ogni convegno, a ogni manifestazione. «Bisogna applicare il disaccoppiamento dei prezzi delle rinnovabili da quelli delle altre fonti di produzione». Un concetto tecnicamente irrealizzabile (perché i mercati sono armonizzati a livello europeo) e che addirittura secondo gli esperti, qualora fosse realizzabile, sarebbe controproducente. Ciò dimostra o una totale mancanza di competenza oppure una spregiudicatezza che si spiega soltanto con motivazioni lobbistiche.

Forse che Calenda ne sa più dell'associazione dei regolatori europei dell'energia (Acer)? Effettivamente c'è un meccanismo che si chiama "pay-as-bid" che prevede il fantomatico disaccoppiamento dei prezzi (si pagano separatamente le varie fonti prodotte) ma che è stato bocciato, dalla California al Regno Unito, ogni volta che è stato proposto come soluzione al caro-energia. Un sistema che Acer stronca, mentre esalta «l’efficienza» del modello che Calenda vorrebbe eliminare.

In Spagna hanno provato il disaccoppiamento e dopo pochi mesi hanno fatto marcia indietro scoprendo che aveva effetti opposti sul mercato rispetto a quelli sperati.

Perché allora tanta approssimazione nelle parole di un ex ministro? Forse perché alcuni grandi gruppi industriali che puntano da anni ad avere più energia a costi competitivi, a cominciare da Arvedi, sono i principali finanziatori di Azione: il partito di Calenda riceve da loro centinaia di migliaia di euro e ovviamente è spinto a fare campagna perorando cause che però sono insostenibili e contrarie all’interesse generale.

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