Quell'asse Pd-migranti per attaccare la destra

"In campagna elettorale manifestazione, ora vogliamo risposte dal sindaco Lepore". "Ma il sindaco e la giunta da che parte stanno contro le discriminazioni?". Così i migranti per anni hanno accusato i dem di immobilismo e menefreghismo sull'accoglienza. Oggi il Pd scende in piazza per riconquistarli e fare fronte comune contro la destra cattiva

Quell'asse Pd-migranti per attaccare la destra
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Non si placa la rivolta a Bologna dopo l’ordinanza del Prefetto Visconti che prevede l’uscita di centinaia di migranti dai Cas, in particolare dal Centro Mattei, il più grande hub della regione. Come abbiamo raccontato il motivo di tale scelta, che non è la prima, è dare la possibilità ai nuovi arrivati e permettere l’ingresso in accoglienza al posto di chi sfrutta il servizio da anni. I migranti che la sinistra difende, aggrappandosi alla solita umanità che fa comodo, si trovano nel sistema di prima accoglienza - come riferito dal prefetto - da almeno 3 anni. Ma non solo: centinaia di loro hanno avuto il rigetto della richiesta di protezione internazionale e hanno un reddito superiore a 6mila euro. Tutte condizioni, per legge, che non permettono la permanenza nel percorso, appunto, di prima accoglienza.

Nonostante questo, la sinistra fa muro e proprio ieri sotto la prefettura ha organizzato un sit-in, con la presenza anche di Patrick Zaki, per chiedere a gran voce l’annullamento dell’ordinanza. “Lasciare il posto (i migranti già presenti ndr) per altre persone più fragili: non è accettabile questa cosa, questa logica”, riferisce alle telecamere di Bologna Today una portavoce Cgil. Insieme al sindacato, in prima linea anche l’amministrazione comunale targata Pd che, con il sindaco Matteo Lepore, ora fa squadra contro il Governo Meloni e “abbraccia” le problematiche dei migranti che nel centro Mattei vivono come topi, stipati in camerate o in tende di fortuna all’esterno.

Una coalizione, sembrerebbe, ad hoc per l’occasione visto che il Coordinamento Migranti - un insieme di persone che da anni gestisce le lotte di chi vive nel centro Mattei ma non solo - ha per anni attaccato fortemente la giunta dem . Attacchi che da quanto ha preso il potere la destra cattiva, sono svaniti e si sono trasformati nel fronte comune con il Pd. Di fronte al palazzo prefettizio c’era infatti schierata la giunta di Lepore, con i consiglieri comunali Siid Negash e Giacomo Tristano per dire no all’allontanamento dei migranti dal Cas. “Urge una sospensione dell’ordinanza e la ricerca di alternative adeguate per i migranti accolti al Cas Mattei” dichiarano in una nota, specificando che tutto viene in un contesto di arretramento delle politiche del Governo per l’immigrazione e l’accoglienza.

Arretramento, come dicono i consiglieri, che va avanti da anni: anzi una condizione che ha permesso proprio la sinistra fin quando è stata al potere. Lo dimostrano le richieste, continue e insistenti, da parte proprio degli stessi migranti di quel Cas, alla giunta comunale dem di Lepore, incapace di gestire l’accoglienza e rimasta immobile fin quando non ha alzato la voce per contraddire il nuovo governo.

Ecco cosa dichiarava il Coordinamento Migranti nemmeno un anno fa: “Non è possibile che i richiedenti asilo continuino a vivere in camerate sovraffollate. Il Centro Mattei ormai è diventato un dormitorio per richiedenti asilo sfruttati come intermittenti per salari da fame e turni massacranti”. “Il nuovo sindaco - affermava il Coordinamento parlando di Matteo Lepore - ha rivendicato fin dall’inizio un’incrollabile fede democratica e progressista. Le belle parole e le buone intenzioni sono un’ottima cosa, ma siamo impazienti di capire se la nuova giunta è davvero intenzionata a dare un segnale di discontinuità rispetto al passato”.
“Come si schierano il sindaco e la sua giunta in questa guerra contro le discriminazioni che i migranti combattono quotidianamente?”, continuavano attaccando la giunta Pd. “Il sindaco e la giunta da che parte vogliono stare? Durante la campagna elettorale, con manifestazioni, assemblee ed eventi pubblici abbiamo rotto il silenzio sulla vita e il lavoro delle donne e uomini migranti, sulle responsabilità del Comune e della sua amministrazione. Oggi pretendiamo risposte immediate dal sindaco e da questa giunta su tutti i punti”.

Insomma, una chiara richiesta, evidenziando come durante la campagna elettorale le “risorse” siano state molto utili per poi non avere risposte. Risposte ed accuse che però sono slittate contro il nuovo Governo che, da quando è salito al potere, è stato bombardato da un improvvisato fronte comune sinistro.
A protestare in piazza infatti il Pd era insieme ai portavoce di quel Coordinamento che solo fino a qualche mese fa lo bollava come immobile e incapace di gestire le condizioni dei migranti.
Stessa cosa per il personale istituzionale: un silenzio durato anni nei confronti di queste persone.

Ed è proprio il direttore del Pd di Bologna, Alessandro Albergamo, che riferisce alle telecamere di Bologna Today: “Crediamo fermamente che questa ordinanza sia il fallimento di un

sistema dell’accoglienza”. Quell’accoglienza che Albergamo, insieme a tutti i dem, hanno costruito e portato avanti per anni, strumentalizzando i flussi migratori per fini elettorali.

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