Boni, Formigoni: "Non esiste sistema di tangenti Pdl-Lega" Carroccio: "Estranei ai fatti"

Il governatore della Lombardia: "Non c'è un complotto della magistratura ma solo un'attenzione morbosa della stampa". Otto verbali sui lumbàrd. Bossi a Boni: "Resta al tuo posto". Tosi: "Se facesse un passo indietro potrebbe difendersi meglio..."

Boni, Formigoni: "Non esiste sistema di tangenti Pdl-Lega" Carroccio: "Estranei ai fatti"

Non si dimette. Davide Boni resta al suo posto, alla presidenza del Consiglio regionale della Lombardia. La linea della resistenza, a oltranza, l'ha decisa Bossi stesso. Linea poi ribadita da Maroni. Sotto pressione per lo scandalo Roberto Formigoni nega che vi sia un asse Pdl-Lega per la spartizione delle tangenti. "Non ci credo - dice il governatore della Lombardia a margine di un'iniziativa per l'8 marzo - dopodiché vediamo quali sono i fatti che eventualmente saranno portati a galla".

Formigoni si è detto amareggiato "nel constatare "che ci sono indagini in corso con tante ipotesi di reato che riguardano diverse persone. Anche se - ha sottolineato- si tratta di cose che devono essere dimostrate".

Il governatore ha voluto anche precisare che non crede all'esistenza di "un complotto da parte della magistratura, che sta facendo il suo dovere, ma c’è una attenzione morbosa da parte dei media su quanto accade in Regione Lombardia, assolutamente sproporzionata rispetto ad altri casi di questo genere". All'ipotesi del complotto aveva fatto riferimento più di un esponente leghista, appena era uscita la notizia che Boni era stato indagato.

Non mancano, da parte di Formigoni, le dure critiche alla stampa: "Le prime quattro pagine dei quotidiani nazionali sono tutte dedicate a questo caso. La strumentalizzazione da parte della stampa e dei potentati finanziario economici e l’accanimento contro Regione Lombardia, dimostra che stiamo governando bene, e questo dà fastidio a molti". Pur comprendendo il disagio e la preoccupazione di Formigoni, sarebbe però difficile ipotizzare un atteggiamento di distacco da parte della stampa rispetto agli "scandali" che coinvolgono la politica. 

Anche se con una certa cautela, il sindaco di Verona, Flavio Tosi, non esclude che Boni debba fare un passo indietro: "Se Boni dovesse ridurre il suo peso all’interno dell’ufficio di presidenza - dice a Tgcom24 - sarebbe meglio per potersi difendere, però occhio a non trarre conclusioni affrettate. Se facesse un passo indietro con questo quadro accusatorio poco chiaro sarebbe un gesto da signore". Insomma, un passo indietro per potersi difendere meglio. La linea della Lega però, al momento, è quella della resistenza: nessun passo indietro.

L'inchiesta

A breve la Procura di Milano inoltrerà al gip la richiesta di proroga delle indagini sul presunto giro di mazzette, dato che sono trascorsi quasi sei mesi dall’iscrizione di Boni nel registro degli indagati. I pm fanno sapere inoltre di voler aprire un fascicolo per la fuga di notizie relativa ai verbali pubblicati oggi, asserendo che ha provocato "gravi danni all’inchiesta".

La Lega: noi estranei ai fatti contestati

Oggi si è riunita, in via Bellerio, la segreteria politica della Lega Nord. Dopo aver ascoltato Boni e il suo capo della segreteria, Dario Ghezzi, ha confermato la piena fiducia al presidente del Consiglio regionale, invitandolo a proseguire nel suo mandato. Prima della riunione si era riunito il Comitato amministrativo del Carroccio, con i senatore Roberto Castelli e Piergiorgio Stiffoni e il segretario amministrativo Francesco Belsito.

La Lega fa sapere che "nel corso della riunione è stata fatta un’accurata verifica della documentazione contabile" del partito "ed è stato appurato che, nel periodo dal 2005 al 2010, nell’elenco delle oblazioni volontarie ricevute a bilancio, da società o da privati, non figura nessuno dei nominativi emersi in questi giorni nelle varie indiscrezioni apparse sugli organi di stampa". Il Carroccio conclude il suo comunicato sottolineando che "da questa verifica è dimostrato che la Lega Nord è completamente estranea a qualsiasi tipo di illazione al riguardo".

 

 

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