É una provocazione, ma semiseria.«Farò una proposta al presidente della Repubblica - dice il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti- perchè conferisca il cavalierato del lavoro alle imprese di costruzioni che hanno resistito a questa crisi facendo sacrifici immani».
L'occasioner è la presentazione, nella sede romana dell'associazione dei costruttori italiani, dello studio intitolato «Mercato immobiliare: ripresa o fuoco di paglia?»
Si parla di timidi segnali di ripresa negli ultimi due mesi, dopo una partenza «glaciale» a inizio anno. Buzzetti la chiama « ripresina» e spiega che è stata favorita dal maggior numero di soldi (3,2 miliardi di euro nei primi due mesi 2014) erogati dalle banche per i mutui, un aumento del 18,5 per cento, anche grazie all'accordo dell'Ance con Cassa depositi e prestiti e Abi. Salite del 9,8% rispetto al primo trimestre 2013 le richieste di mutui per acquisto o ristrutturazione di casa.
Presto per dire che il peggio è passato, ma forse c'è una maggior fiducia della famiglie. Si registra soprattutto nelle grandi città, visto che il rapporto registra un 2013 che si è chiuso con uncalo delle compravendite del 9,2% , ma hanno fatto passi positivi centri importanti come Milano, con un +3,4% degli scambi e Bologna, con un +1,5%. Molto negative invece le performance di Napoli, - 15,2%, Roma -7,3% e Genova -10,3% .
Quasi 12 milioni di italiani , secondo lo studio fatto dall'Ance con l'Ipsos, probabilmente acquisterebbero o ristrutturerebbero casa nel 2014 se fossero introdotte tre misure: incentivi, aumento delle possibilità di accesso al mutuo e diffusione di case di classe energetica elevata.
Si tratta del 24% della popolazione e il dato si contrappone al 6,4%, pari a 3,2 milioni, che si dichiarano disponibili all'acquisto nella situazione attuale.
Per i costruttori, dunque, servono decisi interventi per la ripresa del settore.
Per il ritardo nei pagamenti alle imprese della pubblica amministrazione, uno dei punti più roventi, Buzzetti dice chiaro che «quella della certificazione del debito è già una norma importante per gli arretrati, ma serve un intervento sul patto di stabilità perchè i Comuni non possono pagare e i debiti dal 1 gennaio 2013 si stanno riaccumulando e senza interventi in questo senso tra due anni la situazione sarà uguale».
Per non sforare il patto di stabilità, sostiene l'Ance, si perdono 8 miliardi l'anno di investimenti.
«La botta renziana - afferma Buzzetti-sta dando unadiversa percezione, i cambiamenti epocali in Italia sono difficili ma il combinato disposto della situazione politica attuale e la congiuntura, che mostra timidi segnali di ripresa, può far cambiare il paese. Io spero che siamo a una svolta».
Quanto al documento di programmazione economica e finanziaria del governo Renzi, secondo il numero uno dei costruttori «va nella direzione giusta ma ci sono da chiarire alcuni punti».
Tra le cose positive, ecco gli interventi di urgenza per la messa in sicurezza delle scuole, 2 miliardi già disponibili, e quelli sulla riduzione del rischio idrogeologico, 1,5 miliardi: insieme dovrebbero permettere di realizzare 6 mila cantieri «per dare un segnale di concretezza ai cittadini e alle imprese».
Tra i punti negativi, invece , c'è il taglio di 2,7 miliardi di euro nelle opere pubbliche previsto nei prossimi tre anni.
Proprio ieri nella sede dell'Ance un accordo quadro per studi e progetti da attuare per il complesso edilizio della Pubblica Amministrazione è stato sottoscritto da Buzzetti, il presidente dell'Anci Piero Fassino e il commissario dell'Enea Giovanni Lelli.
Obiettivo, favorire la riqualificazione di edifici, interi quartieri e aree urbane con interventi di innovazione tecnologica secondo i modelli più evoluti di Smart City.
Saranno messi in sicurezza dal punto di vista sismico e idrogeologico gli edifici pubblici e sarà aumentata l'efficienza energetica, con l'utilizzo di energie rinnovabili.
Si prevede di avviare iniziative pilota in alcune regioni per interventi di riqualificazione energetico-ambientale degli edifici scolastici presenti sul territorio, ma anche di spazi urbani di aggregazione sociale. Queste collaborazioni vogliono essere emblematiche di una più vasta azione da estendere a tutto il Paese per la riqualificazione del patrimonio edilizio.
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