![Meloni smonta le polemiche sull'Inno di Mameli: ecco cosa ha detto](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/12/1739357243-screenshot-2025-02-12-114626.png?_=1739357243)
“È il canto di un popolo che ha lottato per la sua libertà e la sua unità. Ogni parola racchiude la nostra storia, il nostro orgoglio, il nostro senso di appartenenza”. È servito l’intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni per mettere la parola fine alla polemica sterile sull’Inno di Mameli ritenuto non abbastanza “inclusivo” per le donne d’Italia. Il premier ha affidato ai social un commento che smonta in piccoli pezzi l’intera narrazione che negli ultimi giorni si è creata intorno all’inno del Belpaese.
La teoria dell'inno di Mameli "non inclusivo"
Ma facciamo un passo indietro. L’assurda teoria dell’inno “non inclusivo” nasce grazie all’intervento a gamba tesa dell’artista queer Francesca Siano, in arte Francamente. La ventottenne di Torino, reduce dall’esperienza a “X Factor”, e ieri è stata protagonista della finale di Coppa Italia di volley femminile ed è stata chiamata a intonare l’inno nazionale. Da qui la replica ideologica della cantante che, pubblicando un video sui social, ha speso diversi minuti per spiegare la sofferenza nell’accettare questo invito. “Le persone queen esistono, le persone transessuali esistono, le persone non binarie esistono e tutte queste persone non sono cittadini, cittadine, cittadinu di serie B, ma hanno pari doveri e soprattutto diritti di ogni italiano e italiana” ha spiegato. “Le persone nere esistono all’interno della comunità italiana e anche loro non sono cittadine di serie B”.
Poi, astretto giro, arriva l’accusa al nostro Inno: “L’Italia si riconosce in un tricolore anacronistico, quando viene scritto l’Inno di Mameli si pensa ad unificare diversi stati sotto un’unica bandiera. Bene, noi questa bandiera ce l’abbiamo da tantissimo tempo e penso che oggi l’obiettivo dovrebbe essere quello di unificarsi sotto una bandiera di pace e inclusività”. Il vero problema, secondo l’artista, sarebbe partire con quel “Fratelli d’Italia” che ha reso famosa la nostra nazione. Dopo aver scoperto che cambiare le parole all’inno sarebbe stato vilipendio alla bandiera, ha deciso di accettare la proposta lo stesso per “prendere uno spazio e cantare l’inno, che sì ha un linguaggio non inclusivo, ma farlo da donna queer e vestendo determinati colori per dare un messaggio molto chiaro”.
La replica della premier
Da qui la replica di Giorgia Meloni che, a distanza di 48 ore, ha deciso di replicare sui suoi canali social. L’Inno di Mameli è il canto di un popolo che ha lottato per la sua libertà e la sua unità.
Ogni parola racchiude la nostra storia, il nostro orgoglio, il nostro senso di appartenenza”, ha spiegato il premier. Che poi ha aggiunto: “Fratelli d’Italia è un richiamo all’identità e alla fratellanza di una Nazione che guarda avanti con fierezza. Viva l’Italia, viva il nostro Inno. Sempre”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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