Nelle ore delle proteste per il caro affitti arriva un importante segnale da Palazzo Chigi: sbloccati i 660 milioni di euro previsti dal 2022 per gli alloggi universitari. In una nota diffusa giovedì pomeriggio viene confermato il via libera all’autorizzazione della presentazione di un emendamento per"conferma l'immediata operatività delle misure" che destinano 660 milioni di euro all'acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore.
Come precisato nel comunicato diramato, l’emendamento è arrivato dopo una interlocuzione con la Commissione europea che ha permesso di escludere la natura di aiuti di Stato di questi interventi. "Nel corso dell'odierna seduta il Consiglio dei Ministri ha autorizzato, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto - legge n. 44 del 2023, attualmente all'esame della Camera dei deputati (AC 1114)”, si legge nella nota: "Il primo emendamento riguarda le misure di incentivazione al c.d. housing universitario introdotte dall'articolo 25 del decreto - legge n. 144 del 2022 ed è finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata di ieri, che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L'emendamento conferma, anche a livello legislativo, l'immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro" per gli alloggi universitari. L’altro emendamento, invece, concerne la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici.
"Il Mit, che da marzo 2015 è stato guidato dalla sinistra, non ha una direzione generale ad hoc dedicata esclusivamente alla casa. E infatti l'unico grande progetto che abbiamo ereditato è quello per la riqualificazione di alcune periferie (il programma Pinqua: 2,8 miliardi tra fondi Pnrr e fondo complementare)", la precisazione del ministro Matteo Salvini: "Siamo determinati affinché tutte le risorse per la sistemazione degli alloggi vengano spese bene e fino all'ultimo centesimo. Si tratta di 159 proposte che coinvolgono 12 Regioni, 8 Città Metropolitane e 75 Comuni. Abbiamo scritto a tutti i sindaci interessati per capire l'andamento dei lavori: in tutto recupereremo 14mila appartamenti e il Mit è a disposizione anche per offrire supporto tecnico. Contiamo di incrementare i fondi per concretizzare altri 12 progetti". Ma non è tutto: il vicepremier ha ricordato di aver chiesto agli uffici di ridisegnare la struttura del Ministero per creare una direzione generale dedicata solo al tema-casa e prossimamente inizierà la ricerca del profilo migliore per imprimere una svolta, senza dimenticare la costante interlocuzione con gli enti locali. Per quanto concerna gli studenti fuori sede, si tratta di un problema diffuso: "Non è certamente spuntato oggi ed è particolarmente sentito in città come Milano o Roma: siamo al Governo per risolvere i problemi e qualsiasi sindaco (anche di colore politico diverso come nelle città che ho citato) troverà sempre le porte del Mit spalancate".
Un segnale concreto nel mare di polemiche delle ultime ore. Gli studenti universitari sono finiti in tenda per protestare contro il caro affitti, una mobilitazione che ha chiamato in causa diverse grandi città da Milano a Roma. I prezzi sono schizzati alle stelle, è la denuncia degli studenti, con cifre esorbitanti anche solo per una stanza. Intervenuto ai nostri microfoni, il ministro dell’Università e della ricerca Bernini ha evidenziato: "Servono più risorse.
Con l’aiuto di tutto il governo, per le residenze universitarie abbiamo già messo in legge di bilancio 400 milioni in più rispetto alle risorse ordinarie, che ci permetteranno di creare 14mila nuovi posti letto. Si tratta di risorse extra rispetto a quelle Pnrr. Ma sappiamo che è solo un primo passo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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