La cattiva maestra, Salis libera tutti, il caso Boccia-Sangiuliano: ecco il podio dei peggiori

Monica Dall’Asta nega gli stupri di massa di Hamas. L'eurodeputata Avs vuole un mondo senza carceri. L'affaire che ha travolto il ministero della Cultura. Ecco i peggiori della settimana

La cattiva maestra, Salis libera tutti, il caso Boccia-Sangiuliano: ecco il podio dei peggiori
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Non ce ne vogliano i milanesi se sul podio dei peggiori non troveranno il sindaco Beppe Sala che, di ritorno dalle vacanze, ha apparecchiato l'ennesima stangata in salsa ambientalista. In pieno furore green, dopo aver alzato il ticket dell'Area C da 5 a 7 euro e 50, ha infatti esteso il pagamento dell'odiato pedaggio anche al fine settimana. E nemmeno la promessa, fatta dalla sua stessa maggioranza, di alzare a dismisura il prezzo dei parcheggi per i macchinoni, gli ha garantito una medaglia. Ma resta fuori dal podio solo perché questa settimana c'è chi ha fatto molto peggio di lui.

Partiamo dalla coda. Al terzo posto troviamo l'ennesima cattiva maestra che insegna all'università: Monica Dall’Asta, docente di Storia delle teorie del cinema al Dams di Bologna. Di teorie strampalate, degne dei peggiori film di serie B, la Dall’Asta ne conosce a non finire. Come quelle che si è fatta sul massacro dello scorso 7 ottobre. A proposito degli orrori perpetrati dai tagliagole di Hamas scrive sui social che "la storia degli stupri di massa è una costruzione della propaganda", che lo è pure "quella dei bambini decapitati" e che "intifada significa rivolta contro l’oppressione di un apartheid feroce". Peccato che persino l'Onu, che con Israele non è mai tenero, ha confermato la veridicità di tali atrocità. I pro Palestina, invece, continuano a spargere odio antisemita e a fomentare la disinformazione contro Israele. Solo che di solito si tratta di militanti dei centri sociali che scendono in piazza a spaccare vetrine e insozzare muri. La Dall’Asta, invece, siede comoda in università. E lì resta perché il rettore ha già fatto sapere che quei post d’odio sono scritti a titolo personale. Ma davvero nessuno ha nulla da dire sul rispetto del codice etico?

Al secondo posto del podio dei peggiori ritroviamo, per l'ennesima volta, Ilaria Salis: dalle occupazioni abusive al liberi tutti per i carcerati è un attimo. L'avevamo lasciata ai primi di agosto in raccoglimento in montagna, a rientrare in contatto con se stessa dopo le "centrifughe" di Bruxelles e Strasburgo, per ritrovarla qualche settimana dopo al mare con papà. Beate vacanze! Ma la nostra eroina ha anche lavorato, eh! Tour estivo per le carceri del Nord Italia. Con una tesi (assurda) da propagandare: vanno chiuse! Eh già, all’indomani del brutale omicidio di Paderno Dugnano, la Salis se ne è uscita proponendo di "abolire tutti i carceri per minori". Un’idiozia non certo causata da un colpo di sole. Giorni fa, dopo aver fatto visita a San Vittore, aveva già invitato la politica a "liberare l’immaginazione dalla falsa necessità della prigione". Una sola domanda per l’eurodeputata: tutti i carcerati dove li mettiamo? Non ci sono mica posti sufficienti a Strasburgo...

Al primo posto l'affaire che ha monopolizzato l’opinione pubblica per oltre una settimana: il caso Boccia-Sangiuliano. Diciamolo subito: con tutti i problemi che ci sono, andare dietro alle rivelazioni social di una pseudo-influencer, fino a poche settimane fa sconosciuta ai più e ora con decine di migliaia di follower, è una cosa che proprio non si può sentire. Per carità il ministro Gennaro Sangiuliano, probabilmente mosso dal cuore, ha agito con leggerezza. Un passo falso che ha esposto se stesso e il governo agli attacchi sguaiati delle opposizioni. Il vero squallore, però, è la signora di Pompei che per settimane si è aggirata per il ministero con occhiali alla 007 e preventivamente ha registrato telefonate e trafugato prove. E poi, postandoli sui social col contagocce, ha spacciato inutili documenti per infangare il ministro.

Sorge il sospetto che sia stato tutto orchestrato ad arte. Ma a che pro? Difficile dirlo. Resta l’amaro di una storiaccia, come ce ne sono a migliaia nella politica e in tutto il Paese, di cui avremmo fatto davvero a meno

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