In centinaia in piazza a Roma per chiedere la liberazione dei due marò

Sotto il Campidoglio slogan contro Marino. La moglie di Girone: "Si aspettano una piazza piena di affetto"

In centinaia in piazza a Roma per chiedere la liberazione dei due marò

Salvatore Girone e Massimiliano Latorre si trovano in India da 641 giorni, trattenuti con l'accusa di avere ucciso due pescatori indiani, mentre erano di servizio sulla petroliera Enrica Lexie.

I due fucilieri di marina sono in attesa che le autorità indiane preparino il fascicolo che contiene i capi d'imputazione a loro carico, atto preliminare all'apertura del processo, che a quanto ha detto il ministro degli Esteri indiano, Salman Kurshid, procederà poi "con cadenza quotidiana".

Per non dimenticare la vicenda dei due marò, centinaia di persone hanno aderito a una manifestazione scesa in piazza oggi a Roma, per chiedere l'immediata liberazione di Latorre e Girone. Nel corteo anche diversi militari in divisa, arrivati da diverse parti d'Italia.

Il corteo, con in testa Vania e Paola, mogli dei due militari italiani, è partito da piazza Bocca, passando sotto al Campidoglio, sede del Comune di Roma. Tra i manifestanti anche la Fanfara degli Alpini, che ha accompagnato la protesta.

Vania Ardito, che quest'oggi ha sentito il marito Salvatore, ha raccontato alla stampa che i due marò "sono sereni e forti" e che "si aspettano una piazza piena di affetto". In un'intervista a Virus - Il contagio delle idee, aveva ribadito di ritenere il marito e il suo commilitone innocenti: "Non possono avere confuso dei pescatori con dei pirati".

Passando sotto la sede del Comune, il corteo, a cui si sono aggiunti giovani del

centro sociale di CasaPound, ha scandito slogan contro il sindaco Ignazio Marino, chiedendogli di tornare a esporre la gigantografia con i volti dei due marò, per fare pressione sul governo, perché ottenga una soluzione in tempi brevi.

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