Sempre la solita sinistra: a Ferrara chiesta la "clausola antifascista" per gli spazi pubblici

Chiunque a Ferrara vorrà usufruire di uno spazio pubblico dovrà "ripudiare il fascismo" ma nessuna richiesta esolicita dal centrosinistra di ripudiare il comunismo, sempre più diffuso nella forma eversiva

Immagine di repertorio
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Le opposizioni del Comune di Ferrara vorrebbero ora che il sindaco Alan Fabbri e la sua giunta introducessero una "clausola antifascista" per la concessione degli spazi pubblici. A proporla sono stati "La Comune di Ferrara" e la "Lista civica di Fabio Anselmo" con una tempistica che sembra quasi una reazione all'inaugurazione della nuova sede di Forza nuova in città che, dicono, avrebbe destato "preoccupazione tra i cittadini, le associazioni e le forze politiche locali, data la natura dichiaratamente neofascista dell’organizzazione". È utile sottolineare, per capire il contesto, che la giunta di centrodestra attualmente alla guida del Comune di Ferrara, ed eletta nel 2019, è la prima dal secondo Dopoguerra.

I consiglieri Zonari, Anselmo, Fiorentini e Poli vorrebbero che venissero modificati i regolamenti amministrativi per la concessione di spazi e aree pubbliche del territorio comunale con l'inserimento della clausola antifascista per qualunque tipo di richiesta, inclusi gli spazi pubblici e il suolo pubblico, ma anche la vendita di proprietà comunale, i patrocini o contributi di qualsiasi entità, quindi anche le esposizioni pubblicitarie. Chiunque desideri avanzare la propria richiesta, secondo il regolamento che l'opposizione vorrebbe che venisse introdotto, dovranno dichiarare di "riconoscersi nei principi e nei valori fondamentali della Costituzione Italiana e dello Statuto Comunale", ma anche "di ripudiare il fascismo e ogni forma di totalitarismo, e di condannare l’uso di ogni forma di violenza".

Diversi ferraresi si chiedono per quale ragione i consiglieri comunali abbiano sentito l'esigenza di specificare il ripudio del fascismo: non sarebbe bastato chiedere di ripudiare ogni totalitarismo? Anche perché il dubbio è che diverse associazioni vicine al centrosinistra avrebbero difficoltà a dissociarsi da talune forme di totalitarismo come il comunismo sovietico, le cui ideologie stanno cercando di rigenerarsi con sempre maggiore impeto nelle nuove formazioni rivoluzionarie che si stanno generando sul territorio nazionale.

I consiglieri, per altro, hanno dichiarato, come riportato dal quotidiano locale Estense, che l'obiettivo è quello di "opporsi con fermezza a qualsiasi tentativo di legittimazione o diffusione di ideologie fasciste, razziste, antisemite o discriminatorie, inclusa la concessione di spazi pubblici a organizzazioni che si ispirano a queste ideologie, sollecitando le autorità competenti a vigilare e intervenire affinché le leggi contro l’apologia del fascismo e contro la diffusione di ideologie di odio siano rispettate e applicate, in modo tale da prevenire così ogni forma di minaccia all’ordine democratico e alla pacifica convivenza".

Viene completamente ignorato dai consiglieri il pericolo eversivo costituito dalle frange dell'estrema sinistra extra-parlamentare. La presenza di Forza Nuova, secondo loro, alimenterebbe "alimentare un clima di odio e divisione nella nostra comunità, minando la coesione sociale e promuovendo, soprattutto tra i giovani, la diffusione di ideologie che incitano alla violenza, al razzismo e alla discriminazione su basi culturali, religiose e politiche".

Dichiarazioni scollegate dal presente politico del Paese, che si rifanno a un passato lontano, che non considerano quanto accade non solo in Italia ma anche nel mondo, dove prosperano le organizzazioni giovanili antisemite.

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