
“Favorire una comprensione più profonda di come il genere influenzi il modo in cui le persone vivono e si muovono negli spazi urbani”. Ufficialmente è questo l’obiettivo dell’Atlante di genere per una città femminista, l’ultima incredibile iniziativa dell’amministrazione Pd a Bologna, già nota per diverse proposte talebane. Un documento che analizza diversi aspetti della vita urbana ma che più che altro appare come una bandiera femminista. E le polemiche non possono mancare, in particolare su un punto: caro sindaco Lepore, quanto costa tutto ciò?
La domanda se l’è posta anche l’europarlamentare Stefano Cavedagna. “Una follia ideologica, sicuramente secondaria rispetto alle gravi problematiche che interessano Bologna” l’affondo dell’esponente di Fratelli d’Italia, che ha stroncato senza mezzi termini la linea Lepore: “La sinistra bolognese, dovrebbe occuparsi della sicurezza, ricordo che Bologna è la seconda città italiana con più violenze anche a sfondo sessuale, spaccio dilagante e degrado cittadino. Ma per il Sindaco Lepore e la sua Vice Clancy (quella che si è scoperta dentro al corteo antagonista che assaltò la Polizia il giorno della manifestazione dei patrioti) è necessario che il Comune incentivi e patrocini queste iniziative”.
Cavedagna ha puntato il dito contro l’indottrinamento “fatto con spazi e risorse pubbliche”, considerando che tal Atlante di genere sarà consultabile nelle principali biblioteche della città e patrocinato dal Comune stesso: “Quanto costa questa follia ideologica al Comune di Bologna? quanto ha speso delle risorse dei cittadini bolognesi? Lepore pensi alla sicurezza della città e a combattere lo spaccio. Le ragazze hanno paura di uscire la sera in città, su questo bisogna intervenire, non sul manuale per sex workers”. Il riferimento è al capitolo del volume dedicato alla tutela dei diritti delle prostitute e di tutti coloro che si fanno pagare per vendere prestazioni sessuali.
Le polemiche non si fermeranno qui e non potrebbe essere diversamente.
L’amministrazione Lepore s’è resa protagonista di diverse iniziative ideologiche simili. Basti pensare al manuale “inclusivo” ai dipendenti del Comune, un florilegio di ordini woke tra asterischi, schwa e genere neutro. Ora ecco il bignamino femminista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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