"Aveva dosi importanti di droga". Tajani e la verità sull'italiano condannato in Egitto

Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani è intervenuto sul caso di Giacomo Passeri a margine del meeting di Rimini. Ecco cosa ha detto

"Aveva dosi importanti di droga". Tajani e la verità sull'italiano condannato in Egitto
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Ha destato una certa agitazione la recente notizia su Giacomo Passeri, il 31enne di Pescara originario della Sierra Leone condannato a 25 anni di reclusione in Egitto per traffico di stupefacenti. La sentenza è arrivata lo scorso 19 agosto ed è durissima. Il giovane, attualmente detenuto dietro le sbarre della prigione di Badr, continua a professare la sua innocenza, mentre la famiglia si appella al governo italiano.

Le parole di Antonio Tajaini

Intervenuto a margine del Meeting di Rimini, evento attualmente in corso, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha rilasciato alcune dichiarazioni relative alla vicenda. A quanto pare, ha spiegato il vicepremier, Giacomo Passeri "è stato trovato con dosi di droga importanti". "Abbiamo seguito la vicenda fin dall'inizio. Sembrava fosse una questione di 'fumo' invece si è sentito male in aeroporto perché sarebbe esploso un ovulo di cocaina che aveva in pancia insieme ad altri. Seguiremo la vicenda ma il traffico di droga c'era", ha confermato.

Tajani ha comunque voluto precisare che il governo italiano, e in particolare il ministero degli Esteri, continuerà a vigilare sugli sviluppi, affinché vengano garantiti tutti i diritti del caso. Non solo. La speranza è che si possa cambiare qualcosa col processo in appello, in quanto "la pena deve essere privazione della libertà ma non mortificazione o offesa della dignità del detenuto".

"Si è sentito male all'aeroporto, pare che sia esploso un ovulo di cocaina, sembra fossero 40", ha spiegato il ministro, come riportato dalle agenzie di stampa. "In Italia, in Egitto e nel resto del mondo la pena è la privazione della libertà. Vigileremo affinché il trattamento del detenuto sia rispettoso dei diritti umani. Certamente non abbandoniamo nessun italiano, colpevole o innocente", ha concluso.

Il momento dell'arresto

La vicenda risale allo scorso 23 agosto del 2023, quando Giacomo Passeri venne fermato da alcuni agenti della polizia egiziana mentre si trovava ancora in un hotel di Sharm el-Sheik.

Il ragazzo avrebbe dovuto imbarcarsi per Londra, città in cui viveva da un po' di tempo, ma era stato fermato perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Le autorità egiziane parlarono di ingenti quantità di droga, trovate sia in albergo che all'interno del giovane, sotto forma di ovuli.

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