Conte dà buca alla Schlein: il M5s diserta il sit-in alla Rai

Flop per la sceneggiata dem a sostegno della stampa amica. Floridia: “Il problema va affrontato in sede di riforma”

Conte dà buca alla Schlein: il M5s diserta il sit-in alla Rai
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Nemmeno il Movimento 5 Stelle segue Elly Schlein sulla sceneggiata pro stampa amica. Sabato, nel corso di un evento a Cassino, la segretaria del Partito Democratico ha provato a suonare la carica a sinistra annunciando il quantomeno strambo sit-in per “per denunciare quello che sta accadendo in Italia sull'informazione e per difendere la libertà di informazione”. Tradotto: una testimonianza di sostegno a Report e Repubblica, sempre in prima fila contro il governo guidato da Giorgia Meloni. Appuntamento il prossimo 7 febbraio a Roma, sotto la sede Rai di viale Mazzini, ma Giuseppe Conte non ci sarà.

"Il dibattito che si è scatenato sulla Rai sembra portarci indietro di almeno vent'anni. E' un eterno dèjà vu. Da un lato c'è chi è accusato di 'occupare’ il Servizio Pubblico, e dall'altro chi organizza manifestazioni di protesta. In mezzo c'è sempre chi sbandiera fantomatiche riforme, il famoso 'modello Bbc', buono per tutte le stagioni e anche per rilasciare dichiarazioni estemporanee” ha esordito Barbara Floridia, presidente della commissione Vigilanza Rai, in un post pubblicato su Facebook. La grillina ha sottolineato che per la riforma del Servizio Pubblico è necessaria la partecipazione paritaria di tutti, ricordando il percorso condiviso in commissione di Vigilanza con il coinvolgimento di esperti, società civile, stakeholder:“È lì che i partiti devono fare il sit-in, nel senso di sedersi e confrontarsi all'esito di un percorso di studio e di approfondimento che è indispensabile e che è nostro dovere svolgere anche se non ci porta sulle pagine dei giornali”.

Riassumendo, Conte dà buca alla Schlein. Ma per qualcuno non è una sorpresa: secondo i ben informati, il sit-in indetto dalla Schlein serve solo a stanare Giuseppi a proposito della spartizione dei posti Rai. E non si tratta della prima defezione di peso. Anche Carlo Calenda diserterà la mobilitazione dem:“Ieri ho sentito Schlein, quello che dobbiamo fare è presentare una proposta legge che sganci la Rai dalla politica, che la metta sotto una fondazione di nomina dalla presidenza della Repubblica e che abolisca commissione vigilanza e consenta la Rai di essere indipendente. Siamo pagati per fare proposte, non per fare i sit-in che fa mio figlio".

L’ex vice di Bonaccini terrà il suo comizio sotto la sede Rai circondata dai fedelissimi del suo partito, dal sindacato Unirai e da Nicola Fratoianni. Il leader di Sinistra Italiana ha evidenziato in una nota: “Ci siamo, anche perchè lavoriamo da almeno 15 anni con movimenti ed associazioni per la libertà di stampa e abbiamo pdl presentate da tempo, l'ultima con Angelo Bonelli nell'agosto scorso. Attenzione però ricordiamoci di tutto quando governeremo, o faremo la figura che fanno gli esponenti della destra, tipo Salvini e Meloni in queste settimane”.

L’opposizione arranca nel suo complesso, ma è la Schlein a rischiare più di tutti. Le reazioni al sit-in sono state tiepide, senza dimenticare che la protesta si terrà nei giorni del Festival di Sanremo, con i dirigenti impegnati nel Comune ligure per ovvi motivi. Un’opera del teatro dell’assurdo, semplicemente. A dir poco tranchant l’analisi dell’azzurro Maurizio Gasparri, che ha parlato di “proposti patetici”: “Nessuno potrà abolire la commissione di vigilanza, mentre gli elettori possono abolire Calenda per mancanza di quorum.

Per quanto riguarda il modello BBC parlano di cose che ignorano. Lì il governo ha cacciato e più volte il capo azienda dalla sera alla mattina. Non sanno nulla. Non contano nulla. Non potranno fare nulla. Solo un sit in per difendere i loro lottizzati di sempre”.

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