Corruzione, il ddl al Senato È boom di imprese colpite: -16% di investimenti esteri

Sempre più aziende corrotte: in Italia colpito il 19% delle imprese. E la Corte dei Conti lancia l'allarme: "Fuga degli investimenti esteri". Il ddl al Senato

Corruzione, il ddl al Senato È boom di imprese colpite: -16% di investimenti esteri

Sempre più aziende corrotte. Secondo la ricerca effettuata da Kroll su un campione rappresentativo di aziende internazionali, nel 2011 oltre 19 per cento è stato colpito dal reato di corruzione. Un dato significativo soprattutto se comparato con il 10 per cento del 2010. Non solo, se nel 2010 il 38 per cento delle imprese si riteneva altamente o moderatamente vulnerabile a questa frode, nel 2011 il 47 per cento degli intervistati ha manifestato seria preoccupazione.

Oggi, nel giudizio sul Rendiconto generale dello Stato, il procuratore generale presso la Corte dei Conti Salvatore Nottola ha puntato il dito contro l’evasione e la corruzione: "L’interesse per il fenomeno corruttivo è dato dagli ingiusti costi che provoca all’economia e dalla necessità di individuazione dei possibili rimedi sia per la prevenzione sia per la reintegrazione del patrimonio". I costi sono immediati o diretti, costituiti dall’incremento della spesa dell’intervento pubblico. Per la Corte dei Conti, c’è una lievitazione dei costi strisciante e una lievitazione straordinaria che colpisce i costi delle grandi opere, calcolata intorno al 40 per cento. "Il danno indiretto, e forse più grave - ha spiegato Nottola - è quello inferto all’economia nazionale, perché la corruzione allontana le imprese dagli investimenti". La magistratura contabile ha calcolato che ogni punto di discesa nella classifica di percezione della corruzione provoca la perdita del 16 per cento degli investimenti dall’estero.

Proprio oggi è arrivato al Senato il ddl anticorruzione che ratifica le due convenzioni di Strasburgo che mirano a potenziare la lotta alla corruzione penale e civile e che introduce, tra gli altri provvedimenti, il reato di corruzione privata. Il provvedimento, approvato dalla Camera con la fiducia posta dal governo, è stato incardinato in commissione Giustizia.

Secondo quanto si è appreso in ambienti parlamentari, il ministro della Giustizia Paola Severino, che si trova negli Stati Uniti, ha fatto sapere al presidente della commissione Filippo Berselli di avere intenzione di seguire personalmente l’esame del provvedimento che riprenderà da martedì prossimo.

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