"Costruire un'alternativa a Meloni". Conte si aggrappa a Schlein dopo la debacle europea

Prima telefonata post europee tra Conte e Schlein, che tentano di costruire il campo largo per fronteggiare la coalizione di centrodestra

"Costruire un'alternativa a Meloni". Conte si aggrappa a Schlein dopo la debacle europea
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Giuseppe Conte è reduce da una debacle, Elly Schlein ha recuperato voti rispetto alle politiche, e nessuno dei due è riuscito a superare Fratelli d'Italia. La coalizione di centrodestra, anche grazie ai risultati ottenuti dalla Lega e da Forza Italia, cresciuti rispetto a settembre 2022, così come il partito del premier, ha aumentato le sue preferenze e ora Conte e Schlein vogliono cercare di correre ai ripari, riesumando quel campo largo tanto agognato in passato che non ha tuttavia portato mai risultati positivi per cementificare il bipolarismo quasi perfetto.

Fonti del Movimento 5 stelle riferiscono che i due si siano sentiti telefonicamente nelle ultime ore. Il presidente del partito pentastellato si è complimentato con la segreteria democratica per il risultato ottenuto ma ha anche colto l'occasione per ribadire, trovando una sponda, la necessità di continuare il dialogo per lavorare insieme e costruire l'alternativa a Meloni. I programmi e gli orizzonti dei due partiti non potrebbero essere più distanti e l'ammucchiata elettorale che i due vorrebbero costruire per una mera logica elettorale rischia di trasformarsi, come già accaduto in passato, in un boomerang.

L'unico scopo che li accomuna è quello di voler contrastare le destre, senza una visione e senza un progetto comune. Di questo campo largo, forte del risultato ottenuto alle Europee, vorrebbe essere parte anche Avs, che con il suo 6,5% rivendica di aver diritto di far parte dell'ammucchiata e di dire la sua. La mossa di Conte da molti viene vista come un tentativo per trovare un paracadute dopo il risultato fallimentare. Il M5s non ha raggiunto nemmeno la soglia psicologica del 10% a questa tornata elettorale e si sono aperti diversi fronti interni nel partito. Sono numerosi quelli che vorrebbero la testa di Conte e il primo è Casaleggio, che ne ha paventato le dimissioni. Riuscire a costituire un campo largo, che per il gioco delle forze sarà necessariamente a trazione Schlein.

Conte diventerebbe un mero gregario del segretario dei dem, a cui il contributo del M5s sarebbe utile per tentare di prendere Palazzo Chigi, relegando Conte nelle retrovie.

In quest'ottica va letto l'appello di Schlein in conferenza stampa: "Sanità, scuola, lavoro e diritti sono tutti temi su cui possiamo creare convergenza con le opposizioni. Il tempo dei veti è finito: da parte nostra non ci sono mai stati, ma non intendiamo subirne". Il test in Regione Sardegna, a pochi mesi dalle elezioni, mostra già tutti i suoi limiti.

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