Crisi, Squinzi fa ancora pressing su Monti "Servono atti concreti in Ue per la crescita"

Il presidente di Confindustria fa pressing sul governo: "In Europa dobbiamo creare una banca centrale con veri poteri. Servono atti concreti per la crescita". E Squinzi chiede a Passera "un vero supporto per noi imprenditori". Fini e Bersani a braccetto: "Uscire dall'Eurozona sarebbe un disastro"

Crisi, Squinzi fa ancora pressing su Monti "Servono atti concreti in Ue per la crescita"

"L’euro va difeso fino in fondo e ci deve essere una determinazione, che attraversa tutta l’Europa, per sostenere l’euro". Parola del presidente Confindustria, Giorgio Squinzi, che, al suo arrivo a Verona Fiere per un convegno sull’edilizia, ha esposto la sua ricetta per l'Ue. 

"Per sostenere l’euro dobbiamo andare con maggiore decisione nella direzione degli Stati Uniti d’Europa, con tutto quello che ne segue: coordinamento delle politiche fiscali, del welfare, investimenti strutturali e politica energetica, ma soprattutto, la creazione di una banca centrale europea con veri poteri di banca centrale", ha spiegato Squinzi.

Per questo motivo le associazioni di imprese e banche lanceranno un appello unitario "per invitare il governo a tradurre in atti concreti l’impegno europeista per la crescita". Però Squinzi è fiducioso del rapporto con il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera: " C’è un rapporto molto amichevole: da questa collaborazione ci aspettiamo un vero supporto a noi imprenditori".

Ieri l’ex premier Silvio Berlusconi aveva espresso un pensiero differente, dichiarando che l'ipotesi dell'uscita dell'Italia dall'euro non sarebbe una bestemmia e che è necessario che la Bce assuma un ruolo più forte e che se "la Germania insiste sulla sua posizione negativa" riguardo alla Bce "vada fuori dall’euro, o ci vanno gli altri Stati, Italia compresa".

A tal proposito il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha dichiarato: "Trovo francamente incomprensibile come si possa dire pieno sostegno a Monti e poi ipotizzare che l’eventuale uscita dall’euro non sarebbe un gran danno per l’Italia, ho difficoltà a comprendere la logica del ragionamento...".

Più o meno della stessa idea il segretario democratico

Pier Luigi Bersani: "Non so cosa Berlusconi abbia in testa. Lui sa sempre come salvarsi, lui. Ma noi stiamo con la gente normale che, se torna la lira, ci rimane sotto. Per loro sarebbe il disastro".

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