Cuneo fiscale, spunta la mancia da 20 euro al mese

Il bonus in busta paga potrebbe causare l'aumento dell'aliquota più bassa dell'Iva

Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni al Forum Ambrosetti
Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni al Forum Ambrosetti

Roma - Venti euro al mese. Oppure, un caffè o un cappuccino al giorno (ma solo nei bar di periferia, e nemmeno di tutte le città). È questo il beneficio - calcoli alla mano - che il governo conta di concedere attraverso la riduzione del cosidetto «cuneo fiscale».

Nel complesso, a lavoratori e pensionati potrebbero arrivare, sottoforma di una tantum, circa 250-300 euro; da erogare con la tredicesima del prossimo anno. Il governo, infatti, conta di mettere a disposizione per l'alleggerimento fiscale circa 5 miliardi: metà sottoforma di minor prelievo fiscale per le imprese e metà a favore del lavoratore.
I 2,5 miliardi per i lavoratori dipendenti si tramuterebbero in un minor prelievo fiscale di 70/80 euro all'anno. I sindacati sono convinti che, attraverso l'introduzione di un tetto di reddito e il meccanismo delle detrazioni, si potrebbe arrivare - appunto - a 250-300 euro all'anno, a sostegno dei redditi più bassi.

In compenso, però, per finanziare i 5 miliardi di riduzione del cuneo, il ministero dell'Economia conta di aumentare le aliquote più basse dell'Iva. In particolare, allo studio c'è l'ipotesi di alzare quella che attualmente è al 4% verso il 6/8%. Con il risultato che aumenteranno di prezzo prodotti di largo consumo, come latte, verdure, pane, quotidiani, libri scolastici. E con l'incremento facilmente presumibile dell'inflazione, il beneficio fiscale che si potrebbe trovare nella tredicesima del 2014 verrebbe completamente assorbito dall'aumento dei prezzi.

Non solo. Sempre all'Economia sembrano determinati a far scattare la seconda rata dell'Imu. Con un'ulteriore erosione del potere d'acquisto dei lavoratori dipendenti proprietari di casa.

Si tratta di argomenti che, a partire da oggi, saranno sul tavolo di Palazzo Chigi. Enrico Letta, infatti, ha in programma per questa settimana una serie di incontri con le parti sociali, proprio per discutere la filosofia della prossima legge di Stabilità. Legge che dev'essere presentata entro il 15 ottobre. Verosimilmente, la legge di Stabilità non potrà contenere l'azione di riduzione della spesa pubblica, affidata alla spending review. Carlo Cottarelli, il commissario indicato da Letta per gestire l'analisi della spendig review, lascerà il Fondo monetario internazionale il 22 ottobre: una settimana dopo la presentazione della legge di Stabilità.

Entro la prossima settimana, poi, il governo dovrebbe anche varare una manovra correttiva da 5 miliardi di euro per ridurre

sotto il tetto del 3% il deficit di quest'anno. L'Economia esclude di rispolverare il decreto che avrebbe dovuto impedire l'aumento dell'Iva dal 21 al 22%. Quel provvedimento prevedeva aumenti di benzina, alcolici e tabacchi.

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