Carcere a chi blocca il traffico. Proposta della Lega contro Ultima generazione

"Rivendichiamo il diritto a protestare, non ci fermeremo", la replica degli attivisti di Ultima generazione

Alcuni passanti sollevano di peso gli attivisti di Ultima Generazione, a Verona
Alcuni passanti sollevano di peso gli attivisti di Ultima Generazione, a Verona
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La lotta contro gli attivisti che bloccano il traffico per manifestare si arricchisce di un nuovo capitolo: la Lega, infatti, ha presentato alla Camera dei deputati una proposta di legge articolata in tre distinte parti tramite la quale si propone di contrastare il fenomeno.

Nel testo è indicato specificamente che si tratta di un modo per osteggiare"le intemperanze di sedicenti attivisti ambientalisti ed ecologisti che impediscono, con il proprio corpo, l’ordinata circolazione stradale, specie nelle ore di punta, provocando grande disagio fra gli automobilisti". Chiaro il fatto che uno degli obiettivi principali del Carroccio sia quello di colpire i membri di Ultima generazione, che sono saliti spesso alla ribalta, anche recentemente, proprio per episodi del genere.

La proposta di legge non farebbe altro che estendere le norme penali già previste per i blocchi stradari e ferroviari anche alle ostruzioni alla circolazione fatte "con il proprio corpo", fino ad oggi considerate come semplici illeciti di carattere amministrativo. Qualora il testo dovesse essere approvato in Parlamento, si potrebbe incorrere nell'arresto in flagranza e nel daspo urbano. "La necessità di un intervento del legislatore si rende necessaria per rispondere compiutamente all’esigenza di garantire, ai massimi livelli, il diritto alla libertà di circolazione prevista dall’articolo 16 della Costituzione", spiega il primo firmatario Gianangelo Bof (Lega), "pur nel rispetto di altri interessi e libertà contrapposti, come la libertà di manifestazione o di sciopero".

Nel primo articolo la proposta di legge interviene per modificare il dl 66/1948, sostituendo la sanzione per chi impedisce la circolazione su strada o su binari col proprio corpo (da mille a 4mila euro) con la reclusione da 6 mesi a 3 anni.

Col secondo articolo si dà facoltà al questore di richiedere il daspo nei riguardi dei rimostranti che ostruiscono il traffico, mentre nel terzo viene introdotta una tipologia di crimine all'art.380 del Codice penale indicata con la dicitura m-sexies che prevede l'arresto in caso di flagranza di reato.

Avendo compreso di essere finiti nel mirino, gli attivisti di Ultima generazione dichiarano di non essere intenzionati in alcun modo a fare un passo indietro. "Noi rivendichiamo il nostro diritto a protestare soprattutto perché sembra rimanere l’unica speranza davanti al disinteresse politico, e continueremo a lottare", annuncia l'associazione. "Ieri a Bologna con dei cartelli abbiamo ricordato le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna, per cui non sono stati ancora stanziati i fondi necessari, ma solo una parte veramente esigua", prosegue la nota.

"Ci chiediamo come mai questi politici tirino in ballo la tutela dell’ordine pubblico quando non sembrano essere minimamente interessati alle vite dei cittadini. Vite su cui grava la loro responsabilità sia politica sia umana", concludono gli attivisti.

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