“Un decreto che getta discredito sull’Italia”. Così Boldrini difende le Ong

Non solo l'Italia dovrebbe aprire i porti a discrezione delle Ong ma dovrebbe anche ringraziarle: Laura Boldrini ancora pro-immigrazione

“Un decreto che getta discredito sull’Italia”. Così Boldrini difende le Ong

Laura Boldrini si iscrive al Partito democratico e non ferma la sua propaganda ideologica buonista pro migranti, nonostante quanto si sta verificando nel nostro Paese. È notizia di oggi che un gruppo di migranti sbarcato dalla Geo Barents, poche ore dopo l'arrivo presso l'ospedale di Sarzana hanno fatto perdere le loro tracce. Ed è ancor più grave perché sono tutti positivi al Covid. Ma per Laura Boldrini la sicurezza nazionale è un concetto non prioritario, come dimostra la nota rilasciata durante il dibattito in prima e nona commissione sul decreto sulla gestione dei flussi migratori.

"A questo punto del dibattito dobbiamo chiederci qual è l'obiettivo del governo, cosa vuol fare con questo decreto? È chiaro ormai a tutti che il Governo mira a mettere fuori gioco le Ong, ad impedirgli di operare e salvare vite umane in mare e questo obiettivo è già di per sé riprovevole", ha dichiarato la deputato del Partito democratico. La domanda che in tanti si fanno e che continuano a farsi davanti alla sinistra che difende a spada tratta le Ong, quasi giustificando le ripetute violazioni delle norme nazionali, però, resta: se l'obiettivo primario è davvero la salvezza di vite umane, perché non sbarcano in porti sicuri più vicini come Malta e Tunisia? Domanda che resterà sospesa e senza risposta.

Nella sua nota, Laura Boldrini prosegue: "Contenere i flussi migratori, impedendo le operazioni di soccorso, quindi causando più morti, è contro i principi dello Stato di diritto, le convenzioni internazionali, l'antica legge del mare e l'umanità. Questo decreto non solo presenta vizi di costituzionalità, ma getta anche discredito sul nostro Paese". Probabilmente, la deputato è stata impegnata in altre faccende nelle ultime settimane per rendersi conto che l'Europa stessa, ora, si sta rendendo conto che è necessario difendere i suoi confini, che a sud coincidono con quelli italiani. L'Italia non ha mai impedito le operazioni di soccorso in acque internazionali, non è di sua competenza farlo. Ma se le navi, che possono sbarcare altrove, chiedono un porto all'Italia, in quel momento è l'Italia a dettare le condizioni e non più le Organizzazioni non governative.

Nella sua nota, Laura Boldrini ha ricordato gli interventi di Mare Nostrum, giustificando l'operato delle Ong, "subentrate dopo la fine di questa esperienza, perché gli Stati non investivano abbastanza risorse nel pattugliamento e nel soccorso delle imbarcazioni in difficoltà. Invece di essere grati per questo sforzo e coordinare le loro operazioni voi volete che le loro imbarcazioni vengano confiscate e fermate nei porti, perché così nessuno potrà testimoniare e denunciare quanto accade in mare". Quindi, ha concluso: "I flussi migratori si gestiscono in altri modi.

L'unica cosa di senso che va fatta è richiedere una missione UE di monitoraggio e salvataggio nel Mediterraneo ed è quello che voi non avete fatto". Non è evidentemente l'unica cosa di senso, visto che il governo Meloni e l'Europa si stanno muovendo, insieme, in un'altra direzione che non incentivi ma rallenti le partenze.

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