Medio Oriente, la follia di Orsini: "Meloni criminale, italiani non parlano per paura del Mossad"

L'ennesima sparata del docente: il premier e il ministro Tajani "hanno le mani sporche del sangue dei bambini palestinesi"

Medio Oriente, la follia di Orsini: "Meloni criminale, italiani non parlano per paura del Mossad"
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Alessandro Orsini torna a parlare della crisi in Medio Oriente sui social e lo fa con l’ennesima sparata contro Giorgia Meloni. Il docente ha infatti definito la leader del governo “criminale politica”. Stesso trattamento per il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il motivo? Il sostegno al premier israeliano Bibi Netanyahu in quello che bolla senza mezzi termini “genocidio del popolo palestinese a Gaza”.

Secondo Orsini, infatti, la premier e il titolare della Farnesina sono due criminali politici chehanno le mani sporche del sangue dei bambini palestinesi per avere dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024”.

Per giustificare il suo delirio – o forse per dribblare qualche querela – il professore ha tirato in ballo i concetti delle scienze sociali, ponendo l’accento su ulteriori fatti e decisioni. In primis la Meloni ha riconosciuto di continuare a fornire assistenza militare a Netanyahu nel suo discorso del 15 ottobre 2024 alla Camera dei Deputati. Poi, il 28 ottobre 2023, il premier s’è rifiutato di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere i bombardamenti a Gaza. E ancora, rincarando la dose: “In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: ‘Sempre solidali con Israele’. Essendo una criminale politica, Meloni non ha mai espresso solidarietà ai palestinesi condannando Netanyahu.

Orsini ha proseguito la sua filippica citando il processo contro Israele per genocidio alla Corte internazionale di Giustizia dell’Aia e in particolare il sostegno della Meloni a Netanyahu contro il Sudafrica, poi le posizioni dei rappresentanti del governo sulla richiesta di mandato d’arresto del procuratore capo della Cpi contro il presidente israeliano e sulla risoluzione Onu che chiedeva a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi. Un elenco di fatti messi lì a casaccio per sostenere la sua tesi e legittimare gli insulti, rimarcando che la Meloni “è il braccio destro di Netanyahu in Europa.

“Una delle attività principali di Meloni consiste nel fare pressioni per impedire qualunque indagine sui crimini di Netanyahu a Gaza. Quando, il 21 novembre 2024, la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato di cattura contro Netanyahu, Tajani si è affrettato ad attaccare la Corte delegittimando i suoi giudici. Secondo Tajani, il mandato di cattura è l'atto politico fazioso di un gruppo di giudici che vuole attaccare ingiustamente Netanyahu” ha aggiunto Orsini, con chiusura gonfia e affettata da presunto paladino delle libertà: “Non abbiate paura di parlare, difendete la società libera. Lottate per un mondo migliore. La cultura come strumento di liberazione da ogni forma di oppressione”.

Nulla di nuovo, sia chiaro.

Orsini da tempo porta avanti le sue convinzioni sul tema, tanto da chiedere di processare la Meloni per il suo“coinvolgimento nello sterminio dei palestinesi”, sottolineando che “mai, prima di lei, un presidente del Consiglio italiano era stato coinvolto in un genocidio”.

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