La sinistra continua a balbettare e a sbandare sul caso Ramy. Nella migliore delle ipotesi c'è chi si limita a esprimere fiducia nel lavoro della magistratura e invita ad attendere che la giustizia faccia il suo corso; nel peggiore dei casi c'è chi vomita veleno sull'operato dei carabinieri e scende in piazza per devastare le strade e scagliarsi contro gli uomini in divisa. E cosa fa Beppe Sala? Prima ha specificato che la maggior parte dei militari "fa le cose giuste", poi sul caso specifico della morte del 19enne è andato all'attacco: "Lì hanno sbagliato, hanno fatto un inseguimento notturno di venti minuti e, in ogni caso, le parole di quel video sono inaccettabili. È abbastanza evidente". Un'uscita che ha scatenato la furibonda reazione di Giuseppe Cruciani, che non le ha mandate a dire.
Il sindaco di Milano subito dopo ha voluto mettere le mani avanti, specificando che bisogna anche riconoscere che le forze dell'ordine "fanno fatica tutti i giorni per cercare di garantire la nostra sicurezza". Come se questa sottolineatura bastasse per attenuare il carico delle parole che pochi istanti prima aveva pronunciato. Ecco perché il conduttore radiofonico de La Zanzara ha sferrato un attacco frontale nei confronti del primo cittadino del capoluogo lombardo.
"Non ho più parole, il sindaco di Milano ha detto che è sbagliato l'inseguimento notturno...", ha esordito Cruciani. Che poi ha sbottato e non le ha mandate a dire, difendendo così il lavoro svolto dai carabinieri e prendendosela con le dichiarazioni rilasciate da Sala: "Ma che c... devono fare i carabinieri, porca p...? Cantare le canzoni di Lucio Dalla?!". Il giornalista ha dunque ribadito di essere al fianco dei militari, spesso accusati di aver fatto un inseguimento troppo lungo e pericoloso per le strade della città.
Sullo sfondo continuano a preoccupare gli atteggiamenti violenti di diversi manifestanti che, scendendo in piazza con il pretesto di quanto è accaduto a Milano, bersagliano le forze dell'ordine che sono tenute a garantire l'ordine pubblico. È salito a 59 il numero delle persone denunciate per gli scontri avvenuti nel corso del corteo per Ramy a Roma nei giorni scorsi.
Le ipotesi di reato vanno - a vario titolo - dalla manifestazione non preavvisata alla resistenza a pubblico ufficiale passando per violenza privata e istigazione a disobbedire alle leggi, con tanto di getto pericoloso di cose, in concorso e con le modalità aggravate. Nel pomeriggio di mercoledì 15 sono state avanzate le accuse gravissime verso 39 manifestanti (di cui 2 minori).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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