Pensavamo di aver capito male, invece Pier Luigi Bersani lo ha sostenuto davvero. L'ex segretario dem ha paventato una multa per chi avrebbe lasciato scappare Fabio Fazio dalla Rai. Ovvero - stando al suo ragionamento - il centrodestra. In tv l'esponente di sinistra ha commentato a modo suo l'addio al servizio pubblico del popolare conduttore, offrendo un punto di vista abbastanza surreale. "Se ci fosse la Corte dei Conti, assieme alla Commissione di Vigilanza, dovrebbero pagare una bella multa perché quelli lì non sanno fare i conti", ha affermato l'ex leader dem riferendosi al governo e ai nuovi vertici di Viale Mazzini.
"Fazio è uno che ha un audience doppia rispetto alla media della sua rete. Uno che ti ha portato il Papa, Obama, Pelè. Quel che viene dopo, per far meglio deve resuscitare Garibaldi. Perché più di così...", ha proseguito Bersani, tessendo le lodi del conduttore ligure. Nella sua invettiva, tuttavia, l'ex segretario Pd ha dato per scontato che il popolare presentatore sia stato cacciato o addirittura epurato, circostanza in realtà nemmeno evocata dal diretto interessato, né tantomeno suffragata da elementi concreti (anzi, a nostro avviso una vera e propria balla). Certo, Fazio faceva il suo dovere con gli ascolti ma questo è un altro discorso, che non ci sembra abbia molto a che vedere con le dimaniche del suo addio.
Ospite su La7, però, Bersani ha anche attaccato più apertamente il governo e il premier Meloni. Interrogato dal conduttore Giovanni Floris sui recenti attacchi di Francia e Spagna all'Italia, l'ex leader del Pd ha affermato: "I francesi e gli spagnoli hanno ascoltato quel che questo governo ha detto di loro, hanno sentito quello che ha detto Giorgia Meloni in questi anni contro la Francia, quello che ha detto al comizio di Vox in Spagna. Noi ci stiamo allontanando dal baricentro europeo. Meloni è più a suo agio a Varsavia e Budapest piuttosto che a Berlino e Parigi o a Madrid". Qualcuno ricordi a Pier Luigi che, proprio in queste ore, il premier italiano si trova a Reykjavik tra i grandi d'Europa, forte della propria posizione atlantista e a sostegno dell'Ucraina. Altro che euro-isolamento.
Pensando alla sinistra, invece, in tv Bersani ha
strizzato l'occhio a Calenda. "Carlo ha un certo rigore, una cultura azionista vera, spero che il suo cuore lo porterà a costruire questo centrosinistra che abbia la credibilità di un progetto univoco", ha affermato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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