"Due piedi in due campi". Prodi attacca la Meloni

Romano Prodi in tv da Lilli Gruber va all'attacco di Giorgia Meloni sui rapporti interni e sull'immagine del suo governo nel mondo

"Due piedi in due campi". Prodi attacca la Meloni
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Romano Prodi, ospite di Otto e mezzo, non ha perso l'occasione per fare alcuni attacchi nei confronti del premier Giorgia Meloni, nel giorno in cui il tema principale di questo Paese sembra essere diventata la replica ironica a una provocazione dell'opposizione in parlamento. L'ex presidente del Consiglio si è esibito in una critica nei confronti dell'attuale capo del governo, sostenendo che "certe figure come la foto di Meloni sul WSJ siamo già abituati, all'estero un po' meno. È una situazione che si ripete spesso con le cose italiane. Siamo bizzarri, e lo è anche Meloni, ci gioca".

Quindi, Prodi ha coinvolto nel suo discorso anche Silvio Berlusconi per poggiare la sua tesi sulle critiche che venivano mosse al Cavaliere: "Non si è nascosta per caso, lo ha fatto per istinto di esposizione. Penso che Trump si sia ispirato a Berlusconi e Meloni fa il riassunto dei due". Ma contro l'attuale premier, il suo predecessore che ha occupato polacco Chigi negli anni Novanta ha usato anche il tema delle prossime elezioni europee: "Secondo me Meloni sta con due piedi su due campi, da un lato appoggia la Von der Leyen a cui darà i suoi voti a pagamento, vorrà qualcosa in cambio. E dall'altro lato sta con Orban nel caso in cui le cose dovessero girare". E nel suo atto d'accusa al premier, Prodi inserisce nel discorso anche il recente viaggio di Meloni in Egitto con una delegazione europea, di cui faceva parte anche Ursula von der Leyen, utile per firmare un accordo anche in ottica di una migliore e nuova gestione dei flussi migratori. "In Egitto la Meloni ha accompagnato i soldi senza fare proposte", ha detto Prodi, dimenticandosi del Piano Mattei che questo governo porta avanti fin dal suo insediamento.

E, non pago, ha commentato anche l'atteggiamento di Meloni e di Salvini in aula, sostenendo che l'abbraccio del premier a uno dei suoi vice "vuol dire 'ragazzo mio, comando io, piantala di rompere le scatole', e lui ci sta perché è un seguace. Nella maggioranza ci sono grandi differenze su temi importanti, ma Salvini obbedisce e Meloni lo abbraccia come una mamma o una zia". Ma nel corso del suo intervento, l'ex premier ha analizzato anche l'attuale situazione europea, non mancando di critiche: "L'Europa non deve prepararsi alla guerra. La sola idea di Macron di inviare truppe di terra ha sconvolto l'opinione pubblica, più dell'80% dei francesi sono contrari. La guerra non è necessaria e nessuno vuole prepararsi". A suo avviso, il conflitto in Ucraina è ormai di trincea e per questo "è l'ora che qualcuno inizi a trattare, e l'ho detto fin dal primo giorno di guerra. Lo possono fare solo cinesi o americani, quelli che comandano nel mondo. L'Europa si è messa fuori gioco fin da subito".

Ma ora l'Europa deve affrontare il giro di boa delle elezioni europee e sono numerose le varianti. Le liste non sono ancora state bloccate e sull'ipotesi che la Lega possa presentarsi con il generale Vannacci, Prodi appare piuttosto scettico: "È un ragazzo un po' impulsivo.

Ci vuole un'Europa di saltimbanchi per andare dietro a quelle idee. Non lo vedo come leader politico, e credo abbia anche tantissimi problemi tra i suoi, che gli dicono di non esagerare sennò la gente li prende in giro".

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