Non fate nulla, è meglio

Letta chi? C'è un fantasma che si aggira per l'Italia e che combina pasticci ogni volta che si muove

Non fate nulla, è meglio

Letta chi? C'è un fantasma che si aggira per l'Italia e che combina pasticci ogni volta che si muove. È il destino di un governo di cui più nessuno vuole assumersi la paternità. Non è di Renzi, non è di Berlusconi, non è di Grillo e ormai perfino Napolitano pensa di diseredarlo. È morto, ma continua a esistere. È l'eredità dei tecnici di Monti, solo con un tocco surreale. Pensate solo ai tre colpi migliori: il decreto Salva-Roma, il gioco delle tre carte su Imu, Tares e Tasi e poi il capolavoro assoluto sugli stipendi degli insegnanti, con un premier che sconfessa il proprio ministro dell'Economia. Avesse veramente le palle, anche non d'acciaio, Enrico Letta si sarebbe dimesso lui. Invece gli unici a farlo sono stati la Idem e Fassina che non contano nulla. Rocambolesco. Un genio della comicità malinconica. Peccato che a pagare il biglietto di questo spettacolo di arte varia siano gli italiani. E il conto diventa sempre più salato.
La domanda a questo punto è: come far calare il sipario? Questa maggioranza tanto cara al Colle si regge sul principio della debolezza. È un governo fragile, ma per paradosso non è facile abbatterlo. Non è facile per Renzi, Dottor Jekyll e Mr Hyde della politica: leader della maggioranza e leader di un governo ombra, non può essere lui a staccare la spina ma allo stesso tempo fa consultazioni politiche alternative a quelle del premier.
Poi c'è il ruolo degli alfaniani. Il governo si tiene in piedi con i numeri di un partito appena nato, che non ha mai avuto un battesimo elettorale e con un peso di poltrone sovradimensionato rispetto alla sua reale rappresentanza. È chiaro che si tratta di un trucco aritmetico. Il risultato è che questo governo in bilico può solo tirare a campare. Ma non può fare politica né tantomeno riforme. Non ha la forza per portare l'Italia fuori dalla crisi e neppure per guardare al futuro. È un governo che sta lì a occupare il tempo. Non ha un progetto. Non ha una vera maggioranza politica.

Va avanti per compromessi, con idee contrastanti, che spesso provocano, appunto, pasticci. E dopo il pasticcio comincia il balletto dello scaricabarile. Come sugli insegnanti. A questo punto l'unica speranza è che questo governo stia fermo, soprattutto perché ogni volta che si muove fa danni.

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