"Sono tutto chiacchiere e distintivo". Elly Schlein va giù duro contro l'esecutivo Meloni che pochi giorni fa ha celebrato il primo anno di vita.
"Se chiediamo alle persone se dopo un anno di governo di Giorgia Meloni stanno meglio, risponderanno di no, che stanno peggio e questo grazie a chi faceva i video alle stazioni di benzina chiedendo il taglio delle accise che poi invece ha aumentato", ha aggiunto la segretaria del Pd che pure evita le polemiche politiche interne al suo partito (e non solo) e dice:"Ci interessa provare a riguadagnare la fiducia, come difficilmente i nostri amministratori fanno tutti i giorni in quel pezzo di Paese che ha smesso di andare a votare".
La Schlein, infatti, sa bene che è il Pd a vivere un momento di grande difficoltà, a differenza delle forze di governo che veleggiano a cifre superiori di quelle del 25 settembre scorso. Fratelli d'Italia è accreditato tra il 28 e il 30%, ossia almeno due punti in più rispetto a un anno fa, mentre la Lega è stabile attorno al 10% e Forza Italia è stabile tra il 6 e l'8%. Il Pd, invece, è inchiodato al 19%, ossia la stessa percentuale che prese un anno fa. Solo alcuni istituti demoscopici gli accreditano il 20%. Insomma, "l'effetto Schlein", come hanno spiegato a più riprese vari sondaggisti, non c'è stato. Il Pd, nella fase congressuale perse per strada 4-5 punti percentuali perché privo di una guida e il M5S ne beneficiò temporaneamente. Il cosiddetto "effetto Schlein" era "un effetto ottico - spiegava al Giornale il politologo Salvatore Vassallo dell'Istituto Cattaneo - prodotto dalla curva dei consensi stimati dai sondaggi per il Pd" che dopo le Politiche era crollato al 16% e ora è tornato attorno al 20%, "cioè solo un punto in più rispetto alle politiche 2022, mentre l'area Pd+Sinistra+M5S risulta nel complesso leggermente contratta". Livio Gigliuto, presidente dell'istituto Piepoli, invece, sempre interloquendo col Giornale, spiegava: "Sin da quando è stata eletta, ha assunto un posizionamento di sinistra-sinistra che, inizialmente, l'ha fatta crescere e che le ha permesso di riprendersi i voti che erano spariti perché il Pd non aveva un'identità chiara. Ora, quindi, il Pd è di nuovo fermo al 20%, il suo zoccolo duro".
E ancora: "Quando un leader assume la leadership grazie alla sua radicalità, allora purtroppo è condannato alla radicalità sempre". La Meloni, invece, "cresce perché, da quando è al governo, ha scelto di parlare al centro e agli elettori di Lega e Forza Italia", era la sentenza di Gigliuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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