Giorgia Meloni da una parte, Michele Serra dall’altra. Lo scontro a distanza tra il presidente del Consiglio e la firma progressista di Repubblica non conosce tregue. Dopo l’attacco di Meloni e la replica di Serra, ecco che il giornalista si gioca l’ultimo asso nella manica: il siparietto “simpatico” contro il primo ministro. L’oggetto dello scontro è sempre lo stesso: radical chic e affini. Lo sfondo, sempre per rimanere in tema di salotti di sinistra, è lo studio di La7 in occasione di Piazza Pulita, il programma serale condotto da Corrado Formigli.
L’editorialista di Repubblica, prima di cominciare la ramanzina contro il governo di centrodestra, decide di portare in studio un salottino radical chic in miniatura. Un cuscino rosso, due poltrone, un divano. "Ecco, ho portato un regalo per te - afferma rivolgendosi direttamente al conduttore - questo è il salotto radical chic". Il motivo di questo siparietto è presto detto. Con un breve video confezionato e inviato a La7 solo qualche giorno fa, la leader di FdI aveva sbertucciato i cosiddetti radical chic sempre pronti a una nuova resistenza contro il “pericolo autoritario” in Italia e non solo.
#piazzapulita Michele Serra a Corrado Formigli: “Non ho trovato il tavolino con lo champagne e il caviale, ma possiamo immaginarlo. Non sottovalutare questo regalo...” https://t.co/vZ20YuoODa
— La7 (@La7tv) May 30, 2024
Da qui la risposta di Serra, tanto aspra quanto plateale. "Ecco questo salottino qui è potentissimo, la maggioranza di governo alle ultime elezioni ha raccolto 12 milioni di voti mentre le opposizioni 13 milioni. Un milione in più”, attacca la penna di Repubblica. E aggiunge:“Ecco, ciò vuol dire che con questo salottino si può influenzare il voto. I radical chic sono subdoli e quando votano si travestono da operai, da impiegati, da tutto e vanno a votare", prova a scherzare Serra. Un umorismo che non riesce a nascondere il vero obiettivo del salotto progressista di La7: mettere nel mirino Giorgia Meloni e il governo che presiede. "Corrado questo salottino puoi portarlo a casa. Potrai decidere le elezioni, usalo", conclude con sprezzo del ridicolo.
E non è la prima volta che la firma autorevole del quotidiano diretto da Maurizio Molinari si rivolge in questo modo alla leader della maggioranza. Incalzato da La Stampa solo pochi giorni fa, Serra aveva attaccato in primis Meloni.“Devono essere salotti di dimensioni mai viste. Enormi, con migliaia di divani e poltrone. E champagne portato con le autobotti. L’inferiority complex della nuova destra la spinge a ingigantire il nemico”, aveva detto commentando le parole dure del presidente del Consiglio contro questi salotti di sinistra che, secondo il premier,“non decideranno le prossime elezioni europee”.
Poi, non contento, Serra si era scagliato direttamente contro l’intero centrodestra e, indirettamente, contro i suoi elettori.
“Il problema è che mangiare con le posate e rispettare il congiuntivo basta e avanza per essere definito radical chic. La cosa va avanti da molti anni, nel corso dei quali non sono riusciti nemmeno a trovare un sinonimo decente. È preoccupante. Ma per loro”, aveva sentenziato il giornalista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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