Elezioni, Napolitano: "Prima legge di stabilità e riforma elettorale"

Due ore di vertice al Quirinale: Napolitano incontra Monti, Fini e Schifani per stabilire la data delle elezioni. Per le regionali al voto il 10 marzo. Il Colle apre a data unica: "No ad affannoso succedersi di prove elettorali". Ma a condizione che si approvi la legge di stabilità e la riforma elettorale

Giorgio Napolitano, Renato Schifani, Gianfranco Fini e Mario Monti
Giorgio Napolitano, Renato Schifani, Gianfranco Fini e Mario Monti

Dopo due ore di colloquio, Giorgio Napolitano, Renato Schifani, Gianfranco Fini e Mario Monti hanno deciso: per le regionali in Lombardia, Lazio e Molise si vota il 10 marzo, data ritenuta "appropriata" dal Colle

Ancora nessuna data, invece, per le elezioni politiche: per il Quirinale le Camere possono essere sciolte prima della fine naturale della legislatura (prevista per maggio) solo in caso di motivazioni plausibili e comunque non prima di aver approvato la legge di stabilità e riforma della legge elettorale.

Per Napolitano, infatti, per un'eventuale anticipo, sia pur lieve, del voto, c'è bisogno di condizioni "opportune" per una decisione "distinta e rimessa all'esercizio di una prerogativa propria ed esclusiva del Presidente della Repubblica". "Adempimenti prioritari e ineludibili nel corso delle prossime settimane appaiono comunque l’approvazione finale in Parlamento della legge di stabilità e quindi quella della legge di bilancio per il 2013", aggiunge il Capo dello Stato.

In particolare, però, al Colle preme la riforma della legge elettorale che permetta di avere "regole più soddisfacenti per lo svolgimento della competizione politica e a garanzia della stabilità di governo" e che rispecchi "le aspettative dei cittadini per un loro effettivo

coinvolgimento nella scelta degli eletti in Parlamento". Un richiamo che, comunque, non esclude un election day. Al punto che lo stesso Napolitano scongiura "un affannoso succedersi di prove elettorali"

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