Grande commozione e una presa di posizione netta. Lunedì il primo ministro Giorgia Meloni è stata ospite del museo ebraico per l’accensione del candelabro per la festa dell’Hannukkah. "Gli ebrei sono parte fondamentale dell’identità italiana", ha messo in risalto il premier, ricordando le difficoltà e le atrocità subite nei secoli, “compresa l’ignominia delle leggi razziali, per quanto ci riguarda”. Senza nascondere qualche lacrima. Parole importanti, che non sono sfuggite alla presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello, e a storici critici della leader di Fratelli d’Italia, a partire da David Parenzo.
Il plauso di Parenzo
Tra i giornalisti di sinistra più muscolari nel criticare la Meloni e il suo governo, Parenzo non ha mai lesinato frecciatine e stilettate al primo ministro. L’intervento di lunedì, però, ha messo d’accordo (quasi) tutti. Il volto di “In Onda” ha commentato così su Twitter: "Le lacrime di Giorgia Meloni al Tempio Maggiore per Hannukah: 'Le leggi razziali furono una ignominia’. Parole molto importanti che le fanno onore".
Le lacrime di @GiorgiaMeloni al Tempio Maggiore per #Hannukah: "Le leggi razziali furono una ignominia". Parole molto importanti che le fanno onore.
— David Parenzo (@DAVIDPARENZO) December 19, 2022
Altro noto detrattore della Meloni è Alessandro Gassmann. Anche lui, come Parenzo, ha celebrato il gesto del premier, importante e doveroso seppur "tardivo": "Spero che sia arrivato il tempo per una destra moderata e antifascista e magari per una sinistra che torni a fare la sinistra, cosa che non avviene da troppo tempo. La Meloni, che non ho votato, fino a qui è meglio di come immaginassi, anche grazie alle regole europee".
La polemica sul nulla di Gad Lerner
Come anticipato, le parole di Giorgia Meloni sono state elogiate dalla presidente della comunità ebraica di Roma. "Presidente Meloni, ho apprezzato molto le sue parole nel discorso di insediamento e alla cerimonia per i giornalisti ebrei espulsi dall'Ordine”, ha esordito Ruth Dureghello: “Non perchè non conoscessi le sue posizioni già da prima che ricoprisse questo incarico ma perchè ritengo che nel suo ruolo di Presidente del Consiglio, queste parole contribuiscano a contrastare definitivamente le ambiguità che in una parte del Paese sono ancora presenti sul fascismo e sulle sue responsabilità".
Le voci dissonanti, però, non mancano mai e c’è chi è disposto a tutto pur di fare polemica contro il premier Meloni e il suo governo. È il caso di Gad Lerner, in prima fila per criticare: "Giorgia Meloni ha 45 anni. Diciamo come minimo che la sua è una commozione tardiva. Dichiararsi amici di Israele non basta a rimuovere le colpe storiche del razzista Almirante, di cui essa fino a ieri rivendicava l'eredità", le sue parole all’Adnkronos. Sarà difficile, quasi impossibile, strappare qualche parola di elogio a Lerner nei confronti di Meloni.
Regna il pregiudizio e la necessità di stroncare "l'avversario" a prescindere dalle sue posizioni. Discorso di tenore diametralmente opposto per Parenzo, coerente e disponibile a spendere lodi anche verso chi la pensa diversamente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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