Finanziamenti ai partiti ABC bocciati dai tecnici

Per i funzionari di Montecitorio troppi errori nel testo. Perplesso anche il presidente di Cassazione

Finanziamenti ai partiti ABC bocciati dai tecnici

Roma - ABC bocciati dai tecnici: i funzionari di Montecitorio, addetti a far le pulci ai testi legislativi, hanno rimandato ieri in Commissione il testo della riforma dei controlli sui rimborsi elettorali, zeppo di sottolineature blu.

La fretta, evidentemente, non è stata buona consigliera, e i segretari del Pd, del Pdl e dell’Udc hanno messo la faccia su un proposta di legge piena di errori, che costringeranno a numerose correzioni in corso d’opera. Se non bastasse, ieri il primo presidente della Cassazione, Ernesto Lupo, chiamato da ABC insieme al presidente della Corte dei Conti e a quello del Consiglio di Stato a far parte del «comitato speciale» che dovrebbe vigilare sull’uso dei fondi pubblici da parte dei partiti, ha voluto far trapelare le sue «forti perplessità» sulla propria presenza all’interno del comitato. E ha inviato una lettera alla presidenza della Camera per far presente che esiste una sorta incompatibilità di fatto tra i due ruoli, essendo la Corte da lui presieduta chiamata a giudicare sui possibili ricorsi (contro le eventuali pronunce del «comitato») da parte dei partiti. Problema non da poco. Addirittura, sottolinea l’ex responsabile giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia, la presenza del presidente della Cassazione sarebbe «chiaramente anticostituzionale», perchè egli «non potrebbe far parte di un organismo che è presieduto da un soggetto, la Corte dei Conti, che è sottoposta alla Cassazione, essendo i suoi procedimenti ricorribili proprio alle sezioni unite presiedute dal presidente della Cassazione». Insomma, insiste il parlamentare Pd, «la proposta deve essere assolutamente rivista, altrimenti rischia di rendere la riforma meno efficace».

Il cahier des doleances del dipartimento Istituzioni della Camera, che rileva le numerose «incongruità» della proposta, è arrivato in Commissione Affari costituzionali proprio mentre era in corso la prima seduta dedicata alla pdl, che si vorrebbe mandare in aula entro il 10 maggio.

Il testo di Alfano, Bersani e Casini, lamentano i tecnici, è zoppicante fin dalle fondamenta, perchè prescinde dalla realizzazione dell’articolo 49 della Costituzione, che dovrebbe attribuire personalità giuridica ai partiti e regolarne la vita interna. Senza questa riforma, si legge nel dossier, «il controllo sull’adempimento degli obblighi» previsti da ABC è «difficilmente realizzabile». Anche per questo, si nota, non può funzionare il comitato di controllo sui conti: ai tre presidenti sarebbe attribuita «una funzione di controllo su documentazione contabile di enti di fatto - quali sono allo stato i partiti, ndr - aventi quindi natura privata, funzione non riscontrabile tra quelle istituzionalmente attribuite» a queste magistrature. Quanto alle sanzioni, esse «colpiscono esclusivamente le irregolarità e non le inottemperanze dei partiti», e il testo «non specifica le tipologie di irregolarità che conducono all’applicazione di sanzioni».

Un’indeterminatezza che, rilevano i tecnici, finirebbe per annullare il potere «deterrente» delle norme. Infine, la proposta di legge «non reca alcuna disposizione» sulla sospensione dei rimborsi ai partiti che non abbiano presentato alcun rendiconto.

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