Dopo aver presenziato, insieme al presidente della Repubblica e ai presidente di Camera e Senato, alla deposizione della corona d'alloro presso il sacello del Milite ignoto all'Altare della Patria, Giorgia Meloni ha lasciato il suo messaggio per il 25 aprile sui social. Tutto questo mentre la piazza dei collettivi e delle associazioni pro-Israele urla al fascismo e invoca l'intifada con sottofondo di musica araba per le strade di Roma. "Nel giorno in cui l’Italia celebra la Liberazione, che con la fine del fascismo pose le basi per il ritorno della democrazia, ribadiamo la nostra avversione a tutti i regimi totalitari e autoritari. Quelli di ieri, che hanno oppresso i popoli in Europa e nel mondo, e quelli di oggi, che siamo determinati a contrastare con impegno e coraggio", ha dichiarato il premier nel suo messaggio.
"Continueremo a lavorare per difendere la democrazia e per un’Italia finalmente capace di unirsi sul valore della libertà. Viva la libertà!", ha concluso Meloni. Il suo messaggio, purtroppo, in questa giornata stride con la strumentalizzazione della piazza da parte dei soliti noti e delle solite sigle, che si sono appropriate di una data che dovrebbe essere l'apice di un sentimento comune e condiviso. Ma quelli che si sono auto-nominati come "successori dei Partigiani" e che oggi inneggiano alla "resistenza palestinese" portata avanti dal gruppo terroristico di Hamas hanno tracciato un solco, minando la democrazia con i loro atteggiamenti violenti.
"Uno è contro i regimi, antifascista o anticomunista, tutto l'anno, non il 25 aprile. L'essere o non essere in base alle ricorrenze e al calendario è ipocrita io sono contro ogni regime, ogni dittatura e ogni violenza", ha dichiarato Matteo Salvini a margine della cerimonia al Sacrario dei caduti in Sant'Ambrogio. E alle domande dei giornalisti, ha risposto: "Questo è un governo scelto dai cittadini. Poi l'antifascismo sì, mi sembra evidente. Ma poi, qualcuno ha nostalgia del fascismo? Spero di no". Quindi, ha ricordato di aver "sempre onorato Il 25 aprile senza doverlo sbandierare e senza politicizzarlo".
Nel frattempo, tutti gli esponenti, del governo e del parlamento, hanno lasciato le loro dichiarazioni per il 25 aprile, condannando il passato oscuro dell'Italia e invocando un presente e un futuro di condivisione, lontano dalle divisioni attuali. In questo giorno, non si può non ricordare il discorso di Onna di Silvio Berlusconi del 2009, quando dalla città martoriata dal terremoto che pochi giorni prima si era portato via centinaia di vite, ricordò che "Il nostro compito, il compito di tutti, è quello di costruire finalmente un sentimento nazionale unitario.
Dobbiamo farlo tutti insieme, quale che sia l'appartenenza politica, per un nuovo inizio della nostra democrazia repubblicana", disse il Cavaliere. E Berlusconi chiese che tutte le forze politiche si riconoscessero "nel valore più grande, la libertà, e nel suo nome si confrontino per il bene e nell'interesse di tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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