Laziogate, la Polverini si dimette e accusa: "Consiglio indegno, li mando a casa io"

La Polverini lascia: "Vado via a testa alta, non so se altri potranno a fare lo stesso". Nel pomeriggio i consiglieri di centrosinistra e del Terzo Polo si dimettono in blocco rendendo concreto il raggiungimento dei 36 consiglieri dimissionari necessari a far cadere la Polverini che, per non essere sfiduciata in Aula, preferisce essere lei a lasciare. Inutile il vertice con Alfano che non riesce a sciogliere i nodi

Laziogate, la Polverini si dimette e accusa: "Consiglio indegno, li mando a casa io"

Dopo due settimane di agonia sono arrivate le dimissioni. "Dico che da pochi minuti sono tornata una personalibera e mi sento veramente bene. Due anni e mezzo in questo sistema lo sentivo come una gabbia". Non è servito l’ultimo tentativo di Angelino Alfano per convincere Renata Polverini a non dimettersi almeno fino all’approvazione finale del piano tagli in regione. Per non essere sfiduciata in Aula, la governatrice del Lazio ha deciso di dimettersi: "Vado via a testa alta non so se altri potranno a fare lo stesso. Me ne vado avendo azzerato i fondi dei gruppi regionali. Voglio vedere se chiunque verrà farà lo stesso". Nel pomeriggio, dopo il centrosinistra, infatti, anche il Terzo Polo ha deciso di far dimettere in blocco i consiglieri togliendo, in questo modo, la fiducia alla governatrice. "Andiamo subito a elezioni anticipate", ha subito commentato il leader centrista Pier Ferdinando Casini. Ma lo scandalo non è ancora finito e la Polverini annuncia nuove rivelazioni: "Mi sono dimessa per una faida interna al Pdl - ha dichiarato ai giornalisti -. Come persona libera dirò tutto quello che ho taciuto fino ad oggi per senso di responsabilità". E poi: "Il Pdl in questi giorni ha dato prova di essere un partito particolare: ci sono persone da mandare via e persone con le quali vale la pena continuare".

Dimissioni irrevocabili. Per tornare libera. Per dire "basta" a chi ha dato uno spettacolo indegno della politica. Dopo aver comunicato la sua decisione al premier Mario Monti e al capo dello Stato Giorgio Napolitano, la Polverini ha rassegnato le dimissioni della Giunta della Regione Lazio."Con il blocco della mia azione riformatrice ci saranno gravi ripercussioni sul paese: abbiamo fatto 5 miliardi di tagli perchè lo volevamo e perchè abbiamo avuto come effetto il dimezzamento del disavanzo sanitario portandolo a 700 milioni", ha spiegato la Polverini ricordando che la Regione Lazio "ha lo stesso rating del governo Monti, ce lo hanno comunicato venerdì durante il consiglio sui tagli". Tuttavia, un merito, la Polverini vuole arrogarselo: "Ho interrotto il cammino di un consiglio non più degno di rappresentare il Lazio: questi signori li mando a casa io". E ancora: "Arriviamo qui puliti: mai avrei immaginato che con quelle ingenti risorse tutti, nessuno escluso, facessero spese sconsiderate ed esose".

Immediate le reazioni alla decisione di Renata Polverini. "Ha compiuto una scelta di grande dignità e di grande responsabilità, nonostante lei non abbia compiuto alcun atto nè immorale nè illegale e anzi abbia impresso un’accelerazione al percorso di riforma della Regione Lazio", ha dichiarato Angelino Alfano. "Apprezziamo la scelta di buonsenso della presidente Polverini di fronte a una situazione che si era resa insostenibile. L’Udc ha partecipato con grande impegno e lealtà al lavoro della sua giunta, che in questi anni ha fatto cose importanti per i cittadini del Lazio", ha dichiarato il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa.

Oggi la Polverini, prima di rassegnare le dimissioni, ha incontrato il segretario del Pdl Angelino Alfano. Presenti al confronto, durato circa quaranta minuti, anche Gianni Letta, Fabrizio Cicchitto e Maurizio Lupi. Letta ha lasciato la riunione dopo una ventina di minuti. Dentro, Alfano avrebbe cercato di convincere la governatrice ad andare avanti, portando a casa quanto meno il taglio dei fondi deciso in Consiglio regionale. La Polverini è andata via senza rilasciare dichiarazioni alla stampa, scura in volto. Nessuna parola nemmeno da Alfano. "È stato un incontro inerlocutorio - hanno spiegato fonti parlamentari del Pdl, durante il quale Alfano e gli altri esponenti del Pdl avrebbero ribadito la massima disponibilità del partito e l’appoggio incondizionato alla governatrice". Appoggio che, però, non è servito a granché.

Tanto che, dopo poco, la Polverini ha indetto una conferenza stampa per annunciare le dimissioni irrevocabili della Giunta. "Io continuerò a fare politica, con questi non ho nulla a che fare - ha concluso la Polverini - stessero sereni questi signori perchè domani potranno fare politica se si ricordano come si fa".

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