Gli italiani hanno una linea chiara sul fronte delle pensioni: la legge Fornero va mandata in soffitta. È quanto emerge dal sondaggio di Termometro Politico, che ha interpellato gli elettori in merito all'importantissimo tema della pensioni. La situazione che si è delineata non lascia spazio a libere interpretazioni, visto che la stragrande maggioranza degli intervistati si è schierata dalla parte del governo di centrodestra per chiedere di modificare l'attuale legge sulle pensioni.
Gli italiani bocciano la legge Fornero
È davvero corposo lo schieramento di coloro che ritengono necessario apportare un cambio al sistema in vigore. Nello specifico il 37,5% crede che dopo una certa età (60 o 62 anni) a tutti debba essere riconosciuto il diritto di andare in pensione a prescindere dai contributi; il 29,4% è convinto che misure come Quota 100 o Quota 102 (che uniscono criteri di età anagrafica e di contribuzione) debbano essere permanenti. Il totale del fronte anti-Fornero ammonta al 66,9%.
Invece il 13,3% ritiene che non sia possibile cambiare la legge sulle pensioni in vigore, ma allo stesso tempo chiede - appena i conti lo consentiranno - di varare occasionalmente provvedimenti provvisori per anticipare i pensionamenti per un anno. Il 14,1% sostiene che non si possono spendere ulteriori risorse per le pensioni perché "già ne dedichiamo troppe". Il 5,7% non sa o preferisce non rispondere.
La rilevazione conferma ancora una volta che il modello proposto dalla sinistra non è affatto simmetrico con la volontà popolare. Questo è il risultato anche di una sorta di anomalia che ha visto il fronte rosso essere al governo negli ultimi anni senza una investitura nettissima da parte degli elettori. Non a caso le politiche della sinistra sono state prontamente bocciate dagli elettori in occasione delle ultime elezioni.
Natalità e democrazia
Al centro del sondaggio è finito anche l'argomento della natalità. Per il 40,6% lo strumento migliore per aumentare la natalità in Italia è quello di fornire più servizi alle famiglie (come asili nido) e innalzare i permessi genitoriali per i lavoratori; per il 24,5% è necessario incrementare gli aiuti economici diretti per ogni figlio nato e fare in modo che siano duraturi per anni; il 12,4% ritiene che sia necessario aumentare le detrazioni fiscali per minore ai lavoratori; per il 6,9% occorre aiutare finanziariamente le donne che non lavorano. Il 12,2% è convinto che non vi sia alcuna reale esigenza poiché "il mondo è sovrappopolato". Il 3,4% non sa o non risponde.
Interessante pure il quadro sull'attuale modello di democrazia con elezioni a suffragio universale: per il 74,8% è ancora il più valido "nonostante i tanti difetti"; il 9,6% pensa che dovrebbe avere diritto di voto solo chi supera un certo livello di istruzione o supera un test; il 4,8% crede che ci debba essere un sistema meritocratico in cui selezionare i leader in base alle competenze e non tramite elezioni. Il 2,3% è a favore di un sistema in cui i membri del Parlamento sono estratti a sorte tra i cittadini; il 4,4% crede che debba esserci un leader forte che possa guidare a lungo il Paese senza dover dipendere dal voto. Il 4,1% non sa o non intende rispondere.
Nota del sondaggio:
a) Sondaggio realizzato da Termometro
b) Estensione territoriale: nazionale;
c) Totale contatti: 3.800 interviste raccolte;
d) Interviste effettuate nel periodo 22-24 novembre 2022 con metodo cawi;
e) Il sondaggio è disponibile qui.
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