"Francia e Spagna violano i diritti umani dei migranti"

Cristina Fasone, professoressa associata di diritto pubblico comparato alla Luiss, critica i respingimenti collettivi attuati da vari Paesi dell'Ue

"Francia e Spagna violano i diritti umani dei migranti"

“Paesi che consideriamo democrazie liberali come l'Australia, il Giappone e la Nuova Zelanda e gli Usa hanno leggi più restrittive dell'Italia, sia in ingresso sia in uscita”. Cristina Fasone, professoressa associata di diritto pubblico comparato alla Luiss, fa il punto riguardo alle leggi sull'immigrazione nel resto del mondo.

Ma, ora anche nell'Ue si sta adottando una linea più dura verso gli immigrati?

“Sì, anche in Europa, c'è il tentativo di rendere più facili le espulsioni. In Danimarca, per esempio, nel 2021 è stata approvata una legge riguardo le espulsioni di richiedenti asilo e i migranti irregolari condannati verso Paesi terzi in cui queste persone potrebbero rischiare la vita, come l'Uganda dove i diritti umani non vengono rispettati. Questo ha determinato le proteste di diverse Ong e anche all'interno del Consiglio d'Europa sono sorte forti preoccupazioni”.

Perché?

“I 47 Paesi (divenuti 46 dopo l'uscita della Russia) che aderiscono alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo devono sottostare a una serie di regole che sono più garantiste. L'articolo 4 del protocollo 4 vieta i respingimenti collettivi e, quindi, le richieste d'asilo devono essere valutate individualmente. L'articolo 3, invece, vieta i trattamenti inumani e degradanti che si applica nel caso in cui venga negata la possibilità di sbarcare nei porti sicuri”.

A parte la Danimarca, ci sono altri casi di Paesi europei che stanno ponendo delle restrizioni?

"Nel Regno Unito, l'ex ministro dell'Interno del breve governo di Litz Struss stava valutando la possibilità di procedere con espulsioni collettive dei migranti che arrivavano dalla Francia su piccole imbarcazioni. In Finlandia, un Paese che viene considerato un faro per le democrazie, invece, si è discusso di un muro per fermare l'arrivo di migranti dalla Russia. Insomma, c'è un trend diffuso in ambito europeo per aggirare o disapplicare le regole”.

Ma l'Italia ha problemi soprattutto con Francia e Germania in materia di immigrazione...

“Francia e Germania si fanno forti del fatto che, in Europa, vigono ancora le norme del Trattato di Dublino e ci accusano di non rispettarle. In quei Paesi, come anche in Danimarca, i migranti arrivano in seconda battuta e, quindi, non sono investiti di una gestione immediata del flusso migratorio”.

Guardando anche la situazione Oltreoceano, vien da chiedersi che differenza c'è tra il muro che separa gli Usa dal Messico e quello che separa la Spagna da Ceuta e Melilla? Perché il primo fa “più rumore” del secondo?

“Dal punto di vista del diritto, il muro statunitense e quello spagnolo sono muri allo stesso modo. Dal punto di vista della tutela dei migranti non cambia nulla, c'è solo un diverso clamore mediatico. Negli Usa, poi, ci sono stati problemi di ricongiungimenti familiari e con i minori non accompagnati. Forse era il personaggio Trump a destare più clamore, ma il problema in Spagna è che non sappiamo che cosa accade con i migranti africani che cercano di arrivare dalla frontiera Sud. Non sappiamo se vengono accolti o respinti, ma già la presenza di un muro rappresenta una violazione delle regole del diritto internazionale”.

Cosa pensa della Francia che respinge i migranti a Ventimiglia?

“La Francia, in base alle regole della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, non può fare respingimenti collettivi al confine con l'Italia. C'è, chiaramente, una violazione dei diritti. Quelli sono respingimenti vietati”.

In questo contesto, qual è il ruolo di Frontex?

“Frontex dovrebbe garantire la sicurezza nelle frontiere.

Al momento ha solo un ruolo di monitoraggio e temo non ci sarà un potenziamento di Frontex che potrebbe aiutare le guardie costiere dei singoli Stati. Il punto è che l'immigrazione, nell'Ue, viene percepito come un problema che riguarda solo alcuni Paesi e non altri”.

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